Future FTSE MIB, pull back di breve o reversal di medio periodo?

 | 25.09.2017 21:02

Investing.com – Il contratto Future FTSE MIB con scadenza a dicembre 2017 alle ore 19:40 di oggi quota 22307 punti, in perdita del +0.63%, la seduta odierna è stata caratterizzata da tendenza ribassista.

In chiusura, si collocano in terreno positivo 12 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (Saipem (MI:SPMI)) che guadagna il +5.28%, al peggiore (STM (MI:STM)), che cede il -3.91%.

Analisi e commento:

la quotazione del contratto Future sul nostro indice, ha imboccato oggi, con fare deciso, la via del ribasso, andando a segnare un nuovo minimo di periodo a 22305 punti. Questo movimento, se preso da solo, potrebbe far pensare ad una inversione di trend, se contestualizzato all’interno di una più ampia fase rialzista, tuttavia, assume l'aspetto, almeno per il momento, solo di un primo e parziale pull back di brevissimo, che potrebbe anche rivelarsi preparatorio di un rilancio degli acquisti. Da domani si potrà quindi verificare se questo down costituisca solo un semplice e passeggero aggiustamento verso il basso, oppure un vero e proprio inizio di inversione di medio periodo. In ogni caso, certo è che, osservando un grafico dell’indice italiano, balza immediatamente all’occhio lo spropositato rally avvenuto, senza sosta alcuna, negli ultimi 12 mesi. È pertanto evidente che, senza alcuna necessità di tirare in ballo un “reversal” vero e proprio, si potrebbe semplicemente assistere ad un congruo ridimensionamento dello stesso, che avrebbe ragion d’essere anche di ampia o ampissima portata, pur conservando una intonazione di fondo, nel medio-lungo periodo, ancora rialzista. Sono personalmente poco favorevole a quest’ultima ipotesi, non considerando aderente alla reale situazione economica, l’attuale livello di quotazione raggiunto e considerando gran parte di questo enorme aumento, “indotto” da cause che poco hanno a che fare con i normali fattori di valutazione di una economia. I fattori “distorsivi” che hanno favorito il fenomeno, a mio personale avviso, sono stati più d’uno e tutti di massimo impatto. Per queste ragioni ritengo che sia probabile, anche se non nell’immediato, il raggiungimento di un punto di top, dal quale si inizierà nuovamente a scendere per ritornare a quotazioni più aderenti alla realtà. Un rally di circa 6500 punti, come quello verificatosi, richiede dati fondamentali decisamente importanti a supporto, dati che, tuttavia, non sono obiettivamente riscontrabili nella realtà dell'economia italiana. Un esempio, a titolo esemplificativo, potrebbe essere quello costituito dal “fenomeno” dei PIR : i sottoscrittori di questi strumenti, che si sono precipitati in massa verso questa forma di risparmio/investimento, li preferiscono non tanto per la convinzione che i titoli azionari di cui si compongono siano un giusto investimento, quanto piuttosto per il fatto che i rendimenti che produrranno, saranno totalmente esentasse. Quindi nonostante la scelta degli investitori in realtà poco abbia a che fare con la precisa scelta di acquistare titoli azionari, l'afflusso di capitali , proprio sull'azionario, è di ragguardevole entità, tale da provocarne e sostenerne l'apprezzamento. Sarà comunque semplice verificare nei prossimi giorni quale sarà il trend preponderante, per ora abbiamo visto solo un parziale e contenutissimo pull back di brevissimo periodo, giunto, per di più, sul primissimo livello di supporto, che potrebbe, già da domani, provocare un nuovo up. L’andamento odierno dei principali indici europei è stato sostanzialmente negativo: la miglior piazza è stata Zurigo (+0.08%), mentre la peggiore è risultata quella di Madrid (-0.86%). Il servizio dei segnali gratuiti in tempo reale via Telegram, oggi ha visto eseguita una sola operazione long su gbp/jpy che risulta ancora aperta. Buonasera. Francesco Lamanna.

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