Gas naturale: gelo o no, i prezzi sono sulle montagne russe

 | 20.01.2022 11:52

Non viene chiamato uno dei mercati più volatili del mondo per niente, anche se si potrebbe dire che il Bitcoin o il NASDAQ di questi tempi meritino di più questa definizione.

Comunque sia, la scorsa settimana è avvenuto uno dei tonfi di mercato più selvaggi legati al periodo di picco della domanda invernale di riscaldamento.

I future del gas naturale sono crollati del 12% quando il governo statunitense ha riportato, il 13 gennaio, che le utenze hanno usato la maggiore quantità di quasi un anno per mantenere calde case ed edifici tra le temperature gelide.

L’aspetto più sconcertante di questo tonfo è che è arrivato dopo che i future del gas sull’Henry Hub a New York erano schizzati del 14% solo il giorno prima, in previsione di un utilizzo di 173 bcf delle scorte stimato dagli analisti del settore per la settimana terminata il 7 gennaio. Le utenze hanno fatto ancora meglio, utilizzando 179 bcf, nel calo settimanale maggiore dal febbraio 2021.

E se il crollo del 13 gennaio è stato sorprendente, consideriamo questo: i future Henry Hub sono crollati del 6% ieri, dopo le previsioni che la US Energy Information Administration riporterà un calo di 194 bcf delle scorte per la scorsa settimana nei dati settimanali che pubblicherà oggi.