Giappone, e' di nuovo tsunami?

 | 24.05.2013 09:08

Nel 2011 l'indice delle blue chip giapponese, il Nikkei, a seguito dello tsunami che aveva colpito le coste dell'arcipelago, aveva lasciato sul terreno nella sola seduta del 15 marzo il 10,55% circa.

Da allora i rendimenti giornalieri si erano sempre mantenuti nella fascia compresa tra il +3,77% ed il -3,72%. E' evidente che un calo come quello del 23 maggio deve essere considerato un evento eccezionale.

Il paragone con lo tsunami del 2011 e' stato subito fatto dai commentatori che hanno rispolverato il termine per descrivere il crollo della borsa e non un fenomeno naturale, tuttavia la situazione del listino e' ora molto diversa rispetto ad allora.

Il Nikkei nel marzo del 2011 era reduce di un moderato trend rialzista, tanto che il crollo di quei giorni porto' le quotazioni ben al di sotto dell'origine del rialzo, collocata sui minimi di agosto 2010 a 8800 punti circa, con i prezzi che in breve tempo passarono da area 10900 a quota 8227.

Adesso l'indice e' invece reduce da un rialzo record, +85% circa dai minimi di novembre al top del 23 maggio a 15942 punti, il violento ribasso visto giovedi' ha riportato i prezzi a malapena sulla media mobile a 20 giorni, mentre quella a 100 giorni, che salvaguardia la tenuta dell'uptrend, e' ancora lontanissima, in transito a 12220 punti circa.

Per il momento quindi e' giusto parlare di caratteristiche correttive del ribasso e non certo di una inversione di trend. Difficilmente le notizie delle ultime ore condizioneranno l'andamento dello yen piu' di quello che puo' fare la Bank of Japan, con il risultato che lo yen e' destinato a mantenersi debole e la borsa a salire.

Certo, le correzioni sono proporzionali ai movimenti che ritracciano, essendo stato molto ampio il rialzo dai minimi di novembre potrebbe essere ampia anche la successiva fase di ritracciamento, ma cio' non significa rinunciare all'idea di investire sul Giappone. Sotto 14150 verrebbe inviato il segnale di estensione della flessione, con primo obiettivo a 13100 e successivo a 12200.

Una strategia che pare sensata per chi intende costruire un portafoglio sulla borsa giapponese, o incrementarlo, sembra essere quella di intervenire in prossimita' dei supporti indicati con porzioni del capitale a disposizione, attendendo poi la rottura dei massimi di quota 15942 per integrare la posizione.

Solo sotto area 12200/220 vi sarebbero motivi di preoccupazione tali da suggerire un ripensamento delle strategie.