“Bene” non va abbastanza bene per il titolo di Aphria

 | 20.10.2020 16:41

Possono esserci delle opportunità nello spazio che si trova tra realtà ed aspettative? È questa la domanda che chi ancora intende scommettere sul settore della cannabis si pone, sulla scia del report sugli utili della scorsa settimana di Aphria (NASDAQ:APHA), (TSX:APHA).

Il coltivatore di cannabis con sede in Ontario ha visto il suo titolo crollare dopo aver pubblicato gli utili del primo trimestre giovedì scorso. Ed ecco il problema: il calo del titolo arriva nonostante i risultati fiscali abbiano rivelato il suo sesto trimestre consecutivo di crescita. In effetti, Aphria ha registrato un record di ricavi lordi, con 69,6 milioni di dollari canadesi (52,74 milioni di dollari USA), un’impennata del 23% rispetto al trimestre precedente.

“I nostri risultati finanziari continuano ad essere l’invidia del settore”, avrebbe affermato il direttore finanziario di Aphria Carl Merton.

Ma questi risultati non sono stati sufficienti a soddisfare le previsioni degli analisti.

Aphria ha riportato 145,7 milioni di dollari (110,41 milioni di dollari USA) di vendite nette nell’ultimo trimestre, terminato il 31 agosto, il 4% in meno rispetto al trimestre precedente. La compagnia ha attribuito il calo alla riduzione delle vendite nel suo prospero mercato della cannabis terapeutica in Germania.

Il coltivatore di marijuana ha registrato EBITDA di 10 milioni di dollari canadesi (7,58 milioni di dollari USA), ma gli analisti se ne aspettavano 11,9 milioni di dollari canadesi (9,02 milioni di dollari USA).

“I nostri solidi risultati del primo trimestre rispecchiano la continua crescita robusta e lo sviluppo dei marchi di cannabis per uso adulto di Aphria in Canada”, ha dichiarato l’amministratore delegato Irwin Simon in un comunicato stampa di giovedì.

Il titolo di Aphria è crollato di oltre il 15% giovedì, scorso, seguito da un altro -2% di venerdì, per chiudere a 4,65 dollari USA (6,13 dollari canadesi). Il titolo ha leggermente invertito il trend ieri, salendo dello 0,65% negli Stati Uniti e chiudendo a 4,68 dollari USA, e salendo dello 0,82% in Canada per chiudere a 6,18 dollari canadesi. Sull’ultimo anno, il titolo registra -2%.