I dati sull’occupazione irrigidiscono la Fed e colpiscono i mercati

 | 04.10.2023 09:09

La Fed dovrà irrigidire la sua posizione per colpire il mercato del lavoro. Ma a quale costo per gli investitori?

Il Bureau of Labor Statistics ha pubblicato martedì l’ultimo report sull’occupazione. Da quando l’inflazione è diventata un tema caldo post-lockdown, il presidente della Fed Jerome Powell ha ripetutamente chiesto di allentare il mercato del lavoro. Dopo tutto, avere un reddito costante stimola l’eccesso di domanda, che prolunga l’inflazione.

“Se da un lato l’aumento dei tassi di interesse, il rallentamento della crescita e l’allentamento delle condizioni del mercato del lavoro faranno scendere l’inflazione, dall’altro comporteranno una certa sofferenza per le famiglie e le imprese”, ha dichiarato Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, alla conferenza di Jackson Hole.

Sebbene il duplice mandato ufficiale della Fed sia quello di mantenere bassa la disoccupazione e stabili i prezzi, quest’ultimo ha la priorità. In questo regime monetario, un mercato del lavoro solido non è un segno di un’economia forte, ma un problema da affrontare.

In quest’ottica, il rapporto sul lavoro di agosto non sembra adatto all’obiettivo della Fed di rendere più morbide le condizioni del mercato del lavoro.

Il mercato del lavoro si rafforza

Ad agosto, il Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS) ha rivelato 9,6 milioni di posti di lavoro aperti. Poiché sono stati aggiunti 690.000 nuovi posti di lavoro, ciò si traduce in un tasso di aumento delle aperture di posizioni lavorative del 5,8%, battendo notevolmente la stima di 8,8 milioni.

La maggior parte dei nuovi posti di lavoro è stata aperta nei servizi professionali e alle imprese, con +509.000 unità, seguiti dai posti di lavoro nel settore finanziario e assicurativo con +96.000 unità. Sia il tasso di abbandono che quello di assunzione sono rimasti invariati, rispettivamente al 2,3% e al 3,7%.

Il settore dei servizi di alloggio e ristorazione è quello che ha registrato il maggior numero di licenziamenti, con 88.000 unità, seguito dal settore finanziario e assicurativo con 28.000 unità. È interessante notare che il numero di licenziamenti, mantenendo il tasso all’1,1%, è aumentato nel settore dell’istruzione statale e locale (+27.000), ma è diminuito in quello delle amministrazioni statali e locali (-39.000).

Gli ultimi dati JOLTS segnano il maggior aumento di posti di lavoro da luglio 2021. Il nuovo picco del mercato del lavoro sembra allontanarsi dalla recessione se confrontato con la Grande Recessione del 2007-2009 e la breve recessione tecnica del marzo 2020.

Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora