I guai del mercato obbligazionario potrebbero pesare anche sulle azioni

 | 26.04.2024 09:37

Il fermento degli spiriti animali si è calmato ultimamente, ma è ancora presto per decidere se il sentimento di rischio per le azioni si sia fermato o se si tratti di un modello di tenuta che consente ai mercati di consolidare i guadagni degli ultimi tempi. L’analisi si basa su una serie di ETF per valutare la propensione al rischio, sulla base dei prezzi fino alla chiusura di ieri (24 aprile).

Un fattore chiave che potrebbe creare problemi alle azioni è il ritorno delle pressioni di reflazione. Finora le azioni sono state relativamente resistenti. Ma un ulteriore deterioramento dei prezzi delle obbligazioni creerà probabilmente venti contrari più forti.

L’analisi di oggi aggiorna un mio articolo scritto all’inizio del mese, che ha rilevato che la tendenza al rischio per le azioni è rimasta intatta. A distanza di oltre due settimane, il segnale non è cambiato molto, il che significa che la recente debolezza dei mercati è stata finora relativamente lieve.

Cominciamo con un profilo di ampio respiro basato su un portafoglio di asset allocation globale aggressivo (AOA) rispetto alla sua controparte conservativa (AOK). Per il momento, questo trend continua a sfidare la gravità e rimane vicino a un massimo storico, segno che la propensione al rischio rimane forte.