Investing.com | 01.07.2019 16:11
Gli investitori devono essere stati entusiasti della performance del mercato azionario a giugno. I guadagni dell’indice S&P 500 sono stati i migliori del mese dal 1955. I risultati mensili dell’indice Dow sono stati anche meglio: +7,2%, il massimo dal 1938. Per quanto riguarda il NASDAQ, ha registrato il giugno migliore dal 2000, con un balzo del 6,9%.
In effetti, il mercato azionario è schizzato anche sull’anno: l’indice S&P 500 con +17,4%, dopo un rialzo del secondo trimestre del 3,8%; il Dow è schizzato del 14,1% sullo stesso periodo mentre il NASDAQ ha visto un’impennata del 20,66%. Inoltre, i future suggeriscono che i titoli azionari USA schizzeranno ulteriormente questo lunedì, con l’indice S&P 500 ed il Dow che potrebbero segnare nuovi massimi di 52 settimane.
h2 Ulteriore volatilità, più movimenti bruschi/h2Ci sono molti aspetti che piacciono agli investitori. A parte i bruschi e spesso spaventosi cali che sono avvenuti ripetutamente negli ultimi 18 mesi. Sono risultati in tonfi del 20% circa nel quarto trimestre del 2018 e di quasi il 7% nel maggio scorso.
Tra le elezioni del 2016 e la fine del 2017, i principali indici USA hanno visto solo un mese di ribasso. Ma, dal gennaio 2018, gli indici S&P e NASDAQ ne hanno segnati sei mentre il Dow cinque.
Di conseguenza, il guadagno sull’anno in corso dell’indice S&P 500 alla fine di giugno è stato inferiore al livello a cui si trovava l’indice di riferimento alla fine di aprile. È anche possibile che ci sarà più volatilità in avanti, anche se non oggi.
Al momento, i mercati finanziari sono guidati soprattutto da forze che hanno alimentato rapidi movimenti al rialzo o al ribasso, come:
Luglio comincia con le prime tre questioni in sospeso, fornendo dei fattori per la prevista impennata di oggi.
Tuttavia, ogni aspetto di calma superficiale cela dei risultati inaspettati che potrebbero indicare delle questioni più radicate:
Cosa ci aspetta allora? Dipende. Innanzitutto dal fatto che gli eventi che generano brevi e bruschi ribassi (minacce di dazi, minacce militari, minacce nucleari) siano o meno minimizzati. I trader ed i loro algoritmi odiano l’incertezza.
La situazione attuale è piuttosto favorevole per i titoli azionari. I tassi di interesse sono bassi. I Buoni del Tesoro a 10 anni hanno chiuso il trimestre al 2,0%, con un crollo del 25% quest’anno per via dei timori per il rallentamento dell’economia globale. L’economia USA sta crescendo a circa il 3% l’anno, con grande impazienza da parte del governo Trump, ma una recessione sembra difficile.
Il tasso di disoccupazione statunitense, al 3,6% a maggio, è crollato del 64% dal picco del 10% dell’ottobre 2009. Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sono scese di due terzi dal picco del marzo 2009.
Le grandi compagnie continuano a riacquistare il proprio titolo, dividendo gli utili tra meno azioni e aiutando a supportare i prezzi. Effettivamente, i riacquisti del primo trimestre di 205,8 miliardi di dollari sono crollati del 7,7% rispetto al quarto trimestre, ma sono schizzati dell’8,9% rispetto all’anno scorso, secondo S&P Dow-Jones Indices. La sola Apple ha comprato 23,1 miliardi di azioni nel primo trimestre.
Tuttavia, schierate contro questi fattori ci sono alcune potenziali difficoltà:
Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
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