Il crollo dell’indice manifatturiero della Fed ci dice che il mostro della recessione è vivo e vegeto

 | 18.01.2024 09:40

Il forte calo dell’indice Empire State della Federal Reserve a gennaio ha scatenato un’ondata di allarmi.

Subito dopo la pubblicazione dei dati del sondaggio mensile, ieri (16 gennaio), i social media e non solo si sono accesi, avvertendo che si trattava di una pistola fumante per l’imminente discesa in recessione dell’economia statunitense, sempre che la produzione non fosse già diventata negativa.

Tuttavia, come per la maggior parte dei dati rilasciati da un singolo indicatore, il giudizio è stato piuttosto affrettato e questo ha permesso ai titoli del giorno di prevalere su un’analisi più ponderata.

L’indice manifatturiero della Fed di New York, come è popolarmente noto, è considerato una lettura anticipata ogni mese del settore manifatturiero.

Il fatto che questo indice sia sceso in territorio negativo a gennaio - la lettura più bassa dal 2020, quando imperversava la pandemia - ha convinto alcuni osservatori ad avvertire che la situazione è precipitata e che una recessione negli Stati Uniti è arrivata o è vicina.

Forse, ma è difficile fare un’affermazione di grande fiducia sulla base di un solo indicatore, tanto meno di un indicatore manifatturiero regionale che si basa sui dati dei sondaggi condotti dai dirigenti del settore manifatturiero del distretto della Fed di New York.

A questo proposito, si tenga presente che questi stessi dirigenti sono diventati sempre più ottimisti sul futuro (linea rossa nel grafico sottostante).