Il crollo epocale dei mercati è solo rimandato

 | 04.04.2023 09:31


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I principali indici Ue e Usa, Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35 sono stabili dopo i rialzi record delle ultime due settimane.

A sorpresa c’è stato un taglia della produzione di Petrolio netto da parte dell'OPEC.

I Paesi produttori di petrolio, tra cui Arabia Saudita e Russia, hanno concordato domenica di ridurre la produzione di altri 1,16 milioni di barili al giorno.

Proprio nel momento in cui l'inflazione iniziava a raffreddarsi è arrivato il netto rialzo del petrolio dovuto al taglio della produzione che sicuramente peserà nelle prossime rilevazioni dell'inflazione, che mi aspetto più alta del previsto.

Questo condizionerà sicuramente le politiche monetarie delle banche centrali, con la FED che potrebbe tornare a essere più aggressiva

Nel precedente articoli parlavo di un crollo epocale in arrivo, la mia visione non è cambiata.

Il crollo è stato solo rimandato, grazie all'intervento delle banche centrali, con Svizzera Usa protagoniste di immissioni di liquidità a pioggia e con la FED che è stata molto più dolce del previsto alzando i tassi di interesse dello 0.25% spaventata dalle crisi delle banche regionali.

Chi legge i miei articoli sa che ho reputato sempre dannose queste immissioni di liquidità che alla lunga possono solo peggiorare le cose aumentando il debito privato e pubblico.

Anche se i governi e le autorità insistono sul fatto che il sistema bancario sia sano, lo fanno solo per guadagnare un po’ di tempo e non scatenare una fase di panico, e la storia insegna che anche nel 2006 2007 ci furono i primi segnali di allarme con la crisi immobiliare che generò crolli di borsa molto simili a quelle attuali prima del grande crollo del 2008.

I settori più  sensibili ai tassi di interesse in questa fase stanno già mostrando forti rallentamenti: la domanda di mutui negli Stati Uniti sta subendo la più'' forte contrazione in almeno 30 anni (-57% a/a a febbraio), con i tassi attuali che suggeriscono un ulteriore deterioramento. 

La curva dei tassi Usa 10Y-2Y rimane fortemente invertita (-87 pb da -72 pb all''inizio del mese), continuando a segnalare un alta probabilità di recessione. 

Quello che sta accadendo in USA, accadrà in Europa con qualche mese di ritardo ma in modo più soft, in quanto a differenza degli USA abbiamo un Banca centrale più accodante e un inflazione esogena e non endogena che sta per stabilizzarsi grazie al crollo del prezzo del gas.

I mercati nel breve termine stanno quindi salendo per l'intervento delle banche centrali che hanno evitato solo momentaneamente il crollo dei mercati, e perché sperano in un ritorno della domanda Cinese che è tutta da verificare.

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