Il dollaro torna a mostrare i muscoli

 | 19.06.2020 07:51

La storica rivalità tra euro e dollaro può essere apprezzata sotto diverse sfaccettature assumendo, conseguentemente, connotazioni diverse a seconda di cosa ci interessa qualificare.

Un’immagine associata potrebbe essere quella di un poliedro che restituisce diverse immagini da diverse angolazioni.

Nei mercati internazionali non vi è dubbio che il dollaro sia il dominus incontrastato ed è bene che ciò sia tenuto nella giusta considerazione quando si fanno valutazioni sulle prospettive della valuta immaginando le dinamiche commerciali in un confronto tra blocchi economici o singoli stati.

Le commodities sono scambiate in dollari, le riserve degli stati sono primariamente in dollari, il debito societario e governativo è soprattutto in dollari considerando anche le emissioni in c.d. valuta forte che opportunisticamente gli emittenti in giro per il mondo effettuano.

Gli strumenti finanziari inseriti in fondi e sicav, anche se denominati in valute diverse, in grande quantità sono in dollari.

Questo aspetto pervasivo della valuta americana è bene che si tenga presente perché influisce eccome negli equilibri sia contro l’euro che altre valute, esiste insomma una sorta di zoccolo duro di domanda di dollari.

Nei confronti dell’euro, ad esempio, è in atto da 2 anni una estenuante fase laterale/ribassista (inclinata di soli 8°) che coincide con la sostanziale navigazione tranquilla dell’economia americana (famosi “goldilock”) con crescita moderata e inflazione sotto controllo.