Il dollaro vulnerabile potrebbe spingere oro, rame e greggio

 | 27.08.2018 10:30

La possibile eliminazione di garanzie su un aumento dei tassi a dicembre, segnalata dal Presidente della Federal Reserve Jerome Powell venerdì, potrebbe portare ad ulteriori prese di profitto sul dollaro questa settimana, dando allo stesso tempo ai tori delle materie prime l’opportunità di far salire i prezzi di qualsiasi cosa, dall’oro al rame al greggio.

Parlando ai banchieri centrali ed agli economisti riunitisi per il simposio di Jackson Hole in Wyoming, Powell ha messo in guardia dai rischi di un aumento troppo rapido o troppo lento dei tassi ed ha rinviato le discussioni su come la Federal Reserve potrebbe decidere di impostare la politica monetaria nel 2019 e oltre. L’indice del dollaro USA, misurato contro un paniere di valute, è crollato di quasi l’1% sulla settimana come reazione alle sue parole, il tonfo settimanale più brusco da marzo.

h3 Propensione al rischio/h3

Oltre alle conseguenze generalmente favorevoli per le materie prime previste da un dollaro debole, l’aspettativa è che lo sfondo tecnico e fondamentale positivo contribuisca a ridurre le posizioni short, o ribassiste, sui mercati dei metalli e degli energetici, spiegano gli analisti. Sugli stagnanti mercati dei cereali però, dalla soia al granturco fino ad arrivare a quelli con la performance migliore come il cacao, si prevedono acquisti selettivi in linea con i recenti trend e con le previsioni meteorologiche.

Ma in generale le materie prime dovrebbero vedere una propensione al rischio, insieme ai titoli azionari, malgrado la possibile trappola degli orsi per gli investitori del mercato azionario. “Le sfumature caute di Powell a Jackson Hole (hanno) fornito vento a favore agli asset legati al rischio”, afferma TD Securities.

Fino a venerdì, il dollaro ha perlopiù visto un’impennata dalla fine di giugno, con gli speculatori che si aspettavano due aumenti dei tassi della Fed entro fine anno. I segnali tecnici giornalieri di Investing.com ora raccomandano “Sell” sul dollaro, dopo l’attestazione dell’indice a 95,08 venerdì. Un forte supporto era previsto solo se la lettura fosse tornata alla media mobile a 200 giorni di 92,30, un minimo registrato l’ultima volta a maggio.

Una settimana relativamente leggera dal punto di vista dei dati economici, con l’indice PMI cinese che sarà probabilmente l’unico elemento degno di nota, significa che potrebbero esserci pochi elementi per spingere un dollaro vulnerabile.

h3 Oro e rame in posizione di forza tecnica/h3

L’oro, che è riuscito a chiudere la scorsa settimana sopra il livello chiave di 1.200 dollari l’oncia, probabilmente vedrà un ulteriore short-covering. TD Securities fa notare che dal minimo di 19 mesi di 1.161,40 dollari del 16 agosto, i future dell’oro USA sulla divisione COMEX del New York Mercantile Exchange hanno raggiunto una posizione di forza tecnica.

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