Il Forex aveva anticipato la correzione dell'azionario

 | 21.02.2013 12:06

Aumenta il numero dei membri del FOMC (l’organo esecutivo della Federal Reserve) preoccupati per gli effetti del programma di acquisto dei bond, il famoso Quantitative Easing.

Quella immissione di liquidità che in questi anni ha portato ad una svalutazione del dollaro ed un rafforzamento dell’oro.

Non è quindi un caso se da ieri sera la moneta USA ha recuperato terreno nei confronti di diverse valute e l’oro è giunto su dei livelli che fanno da supporto ad un trend rialzista che perdura da ben 12 anni.

Anche le Borse di tutto il mondo hanno goduto di questa politica economica che ha in parte “drogato” il sistema e la possibilità che possa essere interrotta ha avuto degli effetti su Wall Street, dove ieri sera è stata registrata la peggior seduta di questo 2013.

Ovviamente l’Europa segue a ruota, con il nostro indice FTSE Mib in calo questa mattina di oltre 2 punti percentuali ed il gap up di inizio anno che è stato appena chiuso, portando così in negativo la performance da inizio anno.

Chi, invece, ne trae beneficio è il bund: oggi ha finalmente superato la soglia psicologica dei 143 punti e può adesso puntare alla resistenza in area 143.60.

ANALISI EUR/USD
Il supporto in zona 1.3280 non ha retto alla forza con cui il dollaro ha reagito alla notizia della minute dei verbali dell’ultimo meeting della Fed di ieri sera.
Ed attenzione perché in questo momento siamo sulla trend line dinamica che parte dal minimo del 2012, la cui violazione potrebbe favorire un’ulteriore discesa verso il supporto in zona 1.3050, praticamente sui minimi del 2013.
Io personalmente sono fuori da questo cambio da diverso tempo, aspetto che si tocchino dei livelli più importanti come 1.29, prima di prendere un’eventuale posizione.

ANALISI USD/JPY
Per il momento le attenzioni degli operatori, dopo il tanto rumore dei giorni scorsi, si sono spostate verso altri cambi.
Il dollaro/yen si tiene comunque distante dal supporto di breve a 92.50 e ad una sola figura circa dal massimo del 2013 sopra 94.
Sono proprio questi i due livelli da monitorare, dove potrebbero esserci delle situazioni interessanti una volta superati.

ANALISI AUD/USD
Uno, due, tre, quattro, cinque e boom!
Dopo vari tentativi di rottura della resistenza di breve a 1.035, l’australiano si è dovuto arrendere e da ieri ha ripreso a scendere con una certa intensità.
Poco fa ha aggiornato il minimo del 2013 a 1.0225.
Il target di questo movimento correttivo dalla resistenza a 1.055 è sul supporto in zona 1.015.

ANALISI NZD/USD
Le parole dell’altro giorno del governatore della Banca centrale neozelandese, Wheeler, di un nzd che si sta apprezzando troppo nei confronti del dollaro e di un possibile intervento per frenare questo trend, hanno inferto il primo duro colpo al movimento rialzista del kiwi.
Poi, l’andamento favorevole generalizzato della moneta USA partito da ieri sera ha fatto il resto.
Il risultato è che il cambio NZD/USD ha iniziato la correzione dalle resistenze 0.8450/0.8530, crollando fino alla trend line dinamica che parte dal minimo del 2012.
Più in basso lo aspetta il supporto a 0.82.

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ANALISI GBP/USD
Il supporto in area 1.5450 ha resistito giusto un paio di giorni, la minute dei verbali dell’ultimo meeting della BoE di ieri, da cui è emersa una spaccatura all’interno del board simile a quella presente nella Fed, ha spinto il cable sul supporto a 1.53, dove coincidono i minimi del 2012 e 2011.
Ma anche quest’ultimo livello non ha resistito alla forza del super dollaro.
La teoria dice che la rottura c’è stata e che quindi per la sterlina si aprono degli scenari ancora più negativi, con il primo supporto degno di nota a 1.44 !
Ci sarà prima da superare la soglia psicologica a 1.50 ed altri livelli di breve, ma nel giugno del 2010, il cable impiegò un mese circa per recuperare oltre mille pips sul dollaro partendo dal supporto a 1.44.
Non è quindi un’utopia pensare che adesso potrebbe fare l’identico movimento nello stesso arco di tempo, ma in direzione opposta.

ANALISI USD/CAD
Nei giorni scorsi avevo scritto che il rialzo del cambio USDCAD poteva rappresentare un segnale anticipatore di inversione ribassista per Wall Street & Company.
Così come avevo detto che oramai era tutto pronto per il test della resistenza in area 1.02.
Si sono verificate entrambe le condizioni.
Adesso, il fatto che fino a 1.05 ci siano una serie di resistenze intervallate di 100 pips, sconsiglia l’apertura di posizioni ribassiste.
Meglio attendere delle conferme tipo una candela rossa sul grafico giornaliero Heikin-Ashi.
Ci stiamo anche avvicinando alla trend line dinamica che collega i massimi del 2011 e del 2012, con una buona probabilità che venga violata.

ANALISI USD/CHF
E’ in corso la violazione della resistenza dinamica che unisce il max del 2012 con quello del 2013.
Ma soprattutto ci stiamo avvicinando alla resistenza in zona 0.9360.
Un bel rimbalzo dal supporto a 0.9050.


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