Il lungo inverno sui mercati e gli appuntamenti della settimana

 | 23.05.2022 10:36

Un’altra settimana in negativo per i listini azionari, la settima consecutiva per lo S&P 500 e il Nasdaq 100, l’ottava per il Dow Jones, a cui non si assisteva dal lontano 1923. E dire che analizzando i dati non sembrerebbe così tutto malvagio: dal calo dei rendimenti obbligazionari statunitensi, con il decennale ritornato sui 2,785%, in calo di oltre 4 punti percentuali nella settimana, ad offrire protezione agli investitori nei periodi di risk off; al calo del dollaro, con l’indice US Dollar che invece interrompe la sua sesta serie consecutiva di rialzi settimanali, a voler riportare una minore preoccupazione sulla crescita, ed infine una parziale riapertura delle restrizioni in Cina fanno ben auspicare un eventuale allentamento delle pressioni negative.

Eppure, qualcosa ha spaventato i mercati per farli nuovamente ripiombare al ribasso, con l’S&P 500 che perfino ha fatto, temporaneamente, registrare l’ingresso nell’area tecnica della recessione. Quella preoccupazione è pervenuta su un settore importante, in un momento di apprensione, quale quello dei servizi di consumo dei beni di prima necessità, con i titoli statunitensi della grande distribuzione che hanno evidenziato riduzioni sui margini. Titoli del calibro di Target, Walmart e Costco hanno visto cedere nella scorsa settimana rispettivamente il 29,30%, il 19,49% e il 16,26%.  Non è andato meglio alle Big Tech, con le GAFAM tutte in calo: Google (NASDAQ:GOOGL) -6,15%, Apple (NASDAQ:AAPL) -6,47%, Facebook (NASDAQ:FB) (Meta Platform) -2,56%, Amazon (NASDAQ:AMZN) -4,83% e Microsoft (NASDAQ:MSFT) -3,28%.

Energia, sanitario e utilities gli unici settori che hanno chiuso la settimana passata in territorio positivo, mentre da inizio anno solamente l’energetico e le utilities restano in guadagno. Pfizer (NYSE:PFE) cresciuto del 5,11%, dei servizi di telecomunicazioni, e Verizon e AT&T chiudono entrambi sopra il 2,8%.