Il mercato azionario sta sfidando la Fed a ridurre lo stimolo

 | 03.09.2021 15:17

Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com

Dopo il vertice di Jackson Hole della scorsa settimana, sembra chiaro che la Fed molto probabilmente comincerà la riduzione del suo programma di asset quest’anno. Potrebbe non importare quanto siano forti i report sull’occupazione sul breve termine, ammesso che mostrino un trend in miglioramento: il ritmo del miglioramento non farà che rinviare l’inevitabile.

Il mercato si è così abituato a focalizzarsi sulle notizie a breve termine che potrebbe sfuggirgli il quadro a lungo termine, cioè che il QE della Fed probabilmente terminerà, anche se l’economia dovesse rallentare ancora. Vanno ad aggiungersi a questo anche le lamentele di alcuni funzionari della BCE, da cui emerge che le discussioni circa la fine del QE in Europa potrebbero non essere tanto lontane. I due programmi di QE combinati rappresentano più di 200 miliardi di dollari di acquisti di asset al mese, il che significa che i mercati azionari globali perderanno parecchio accomodamento monetario nei prossimi mesi. Tuttavia, il mercato azionario negli Stati Uniti sembra stare ignorando il rischio di questo cambio di politica.

Il rallentamento della crescita non significa recessione

Inoltre, ci sono chiari segnali che la crescita economica sta rallentando. Gli ultimi dati sull’indice PMI cinese mostrano un drastico calo ad agosto. Rivelano un considerevole rallentamento dell’economia dei servizi. Intanto, anche i dati negli USA sono risultati più deboli nelle ultime settimane. Sembra ingenuo da parte dei mercati ignorare la minaccia di un rallentamento della crescita e di una politica monetaria meno accomodante.