Il periodo delle feste potrebbe spingere i titoli USA, soprattutto le small cap

 | 22.11.2021 11:27

I robusti dati economici hanno aiutato la maggior parte dei titoli a riprendersi dal sell-off della scorsa settimana. In particolare, le vendite al dettaglio sono rimbalzate dell’1,7% ad ottobre. Si tratta del rialzo più veloce dagli anni Novanta per questo dato (risultato pari a meno della metà a settembre, con +0,8%). E tutto questo nonostante gli Stati Uniti stiano registrando l’inflazione più alta dagli anni Novanta.

Un aumento delle vendite al dettaglio solitamente segnala una ripresa economica. Dunque ci saremmo aspettati una spinta per i settori value, non per i titoli growth tramite il settore tech, che ha segnato i maggiori guadagni nell’ultimo giorno della scorsa settimana di scambi.

Parole della Fed e accelerazione del COVID spingono i titoli tech

Tuttavia, le parole caute della Fed ed i crescenti timori di un aumento dei lockdown in Europa hanno pesato sui titoli value. I settori ciclici, come energetici, finanziari ed industriali, sono scesi, mentre il NASDAQ 100 legato al settore tech ha avuto una performance superiore, con un balzo del 2,36% sulla settimana.

Invece, il Dow Jones Industrial Average, da 30 componenti, che comprende titoli di blue-chip mega-cap, è sceso dello 0,63% nella stessa settimana. Peggio ancora il Russell 2000 a bassa capitalizzazione, con un tonfo del 2,36%. Dal momento che le aziende nazionali a bassa capitalizzazione hanno sofferto di più durante i lockdown, l’indice Russell 2000 è l’emblema della ripresa economica.

Le valutazioni inferiori delle small cap, inoltre, le rendono più allettanti per alcuni investitori. Finora questo mese sono stati incanalati circa 2,4 miliardi di dollari nelle azioni di piccole aziende americane, l’afflusso mensile maggiore da marzo (e il mese di novembre non è ancora finito).

Un ulteriore catalizzatore per le aziende nazionali potrebbe essere rappresentato dai dati di questo mercoledì sull’indice PCE che comprende l’indicatore sull’inflazione preferito dalla Fed, e sull’indice PCE core, che esclude le categorie volatili di alimentari ed energetici.

Dal punto di vista della stagionalità del mercato, le statistiche sono di 2:3 a favore di un rally nella prossima settimana, con una probabilità del 57% che i titoli siano più alti dopo il Giorno del Ringraziamento. Le probabilità di un rialzo lunedì salgono al 71%, secondo Sam Stovall, a capo delle strategie di investimento di CFRA.

I rendimenti dei Treasury, compresi quelli decennali, hanno chiuso la settimana in lieve calo, sotto 1,55. La curva del rendimento si è appiattita dopo che due policymaker della Fed hanno dichiarato che la banca potrebbe voler accelerare la riduzione del programma di acquisti di bond considerata la forte crescita economica e l’aumento dell’inflazione.

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