Il problema dell’Europa è la disoccupazione

 | 15.12.2017 16:08


Il mercato attendeva ieri di apprendere nuove informazioni rispetto ai piani per il 2018 della Banca Centrale Europea relativamente a tassi di interesse e Quantitative Easing.

Da diversi mesi infatti si è aperto un dibattito incentrato sulle tempistiche europee di uscita dalle attuali politiche monetarie ultra-accomodanti ed il meeting della BCE in programma ieri era ritenuto di grande interesse proprio per questo motivo.

Il messaggio che Mario Draghi ha voluto lanciare è stato molto chiaro: in Europa non è ancora arrivato il momento di chiudere i rubinetti della liquidità e il Quantitative Easing dovrà continuare fino a quando verrà ritenuto necessario.

Il motivo principale alla base di questa decisione è l’inflazione (CPI) che attualmente nella zona Euro si trova all’1,5%.

Sappiamo che la BCE è sostanzialmente obbligata a mantenere politiche monetarie accomodanti fino a quando il CPI non darà garanzie di potersi mantenere stabilmente il più vicino possibile al 2% ed infatti è proprio ciò che a Francoforte stanno continuando a fare.