Il programma “che non è un QE” della Fed potrebbe alimentare il prossimo rally azionario

 | 22.03.2023 16:31

“QE” o “Quantitative Easing” è stato il “canto delle sirene” dei tori nell’ultimo decennio. Sarà lo stesso con quello che “non è un QE”?

La scorsa settimana, considerata la raffica di insolvenze delle banche, le agenzie governative sono intervenute per evitare una potenziale crisi bancaria. FDIC, Tesoro e Fed hanno lanciato un Bank Term Lending Program, con 25 miliardi di dollari di copertura dei prestiti per proteggere i correntisti non assicurati dal fallimento della Silicon Valley Bank. È seguito un deposito non assicurato da 30 miliardi di dollari orchestrato da 11 importanti banche presso la First Republic Bank (NYSE:FRC). Penso che tali depositi non si sarebbero verificati senza le garanzie date dalla Federal Reserve e dal Tesoro.

I dettagli del Bank Term Funding Program (BTFP) sono stati descritti nel comunicato stampa della Federal Reserve.

“Gli ulteriori finanziamenti saranno resi disponibili tramite la creazione di un nuovo Bank Term Funding Program (BTFP), offrendo prestiti fino ad un anno a banche, casse di risparmio, cooperative bancarie e altre istituzioni idonee, garantendo buoni del Tesoro USA, titoli emessi da agenzie e MBS, ed altri asset adatti come collaterale. Questi asset saranno valutati alla pari. Il BTFP sarà un’ulteriore fonte di liquidità contro titoli di alta qualità, eliminando il bisogno di un istituto di dover vendere rapidamente questi titoli in periodi di stress.

Con l’approvazione del Segretario al Tesoro, il Dipartimento del Tesoro renderà disponibili fino a 25 miliardi di dollari dall’Exchange Stabilization Fund come sostegno per il BTFP. La Federal Reserve non prevede che sarà necessario attingere a questi fondi di sostegno”.

Le banche hanno rapidamente approfittato del programma, come dimostra l’impennata di 152 miliardi di dollari dei prestiti chiesti alla Federal Reserve. Si tratta della cifra più alta in una settimana dall’apice della crisi finanziaria.