Il tramonto del petrodollaro, l’alba del petroyuan: cosa sapere

 | 28.03.2023 15:32

Mentre la maggior parte degli investitori cercava di valutare le prossime mosse della Federal Reserve alla luce dei recenti fallimenti bancari la scorsa settimana, a Mosca succedeva qualcosa di interessante.

In occasione di una visita di stato di tre giorni, il Presidente cinese Xi Jinping ha dialogato con il Presidente Vladimir Putin. I due paesi cercano sempre più di posizionarsi come leader di quello che chiamano un “ordine mondiale multipolare”, che sfida alleanze e accordi USA-centrici.

Tra questi accordi, da oltre 50 anni, c’è il petrodollaro,.

I “petrodollari” non sono una valuta reale. Sono semplicemente dollari usati per commerciare petrolio. All’inizio degli anni Settanta, il governo USA ha fornito aiuti economici all’Arabia Saudita in cambio della garanzia che Riad avrebbe prezzato le sue esportazioni di greggio esclusivamente in dollari USA. Nel 1975, altri membri dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) hanno seguito l’esempio: nasceva il petrodollaro.

L’effetto immediato è stato il rafforzamento del dollaro. Il biglietto verde è diventato la valuta di riserva mondiale, uno status prima ricoperto da sterlina, franco francese e fiorino olandese.

Tutte le cose arrivano ad una fine, però. Potremmo stare assistendo alla fine del petrodollaro, con sempre più nazioni, comprese Cina e Russia, che accettano di effettuare transazioni in valute diverse dal dollaro. E questo potrebbe avere ampie implicazioni, non solo sul piano macro, ma anche sui portafogli di investimento.

L’alba del petroyuan?

Putin non avrebbe potuto essere più esplicito. Durante la visita di Xi, ha nominato lo yuan cinese la sua valuta preferita per gli scambi. Dall’applicazione delle sanzioni dell’Occidente per l’invasione dell’Ucraina all’inizio dell’anno scorso, la Russia dipende sempre più dal vicino meridionale per l’acquisto di petrolio che altri paesi non toccherebbero nemmeno.

Solo nei primi due mesi del 2023, le importazioni cinesi dalla Russia hanno totalizzato 9,3 miliardi di dollari, superando le importazioni dell’intero 2022 in dollari. Nel solo mese di febbraio, la Cina ha importato oltre 2 milioni di barili di greggio russo, un nuovo massimo storico.