In attesa delle decisioni del parlamento greco

 | 14.07.2015 21:17

Quadro macro economico

Chiusura positiva dei listini europei in scia all’ottimismo sull’approvazione da parte del parlamento greco delle riforme necessarie per accedere al terzo piano di bailout. A Londra il Ftse100 ha terminato a 0,23% in più rispetto al dato precedente, il Dax si è fermato a +0,28% e l’Ibex grazie è salito a +0,3%. Guadagni più consistenti per il Cac40, cresciuto dello 0,69%. Oggi indicazioni macro peggiori del previsto sono arrivate dall’indice tedesco Zew, sceso da 31,5 a 29,7 punti, e dal dato statunitense relativo le vendite al dettaglio (-0,3% m/m).

Martedì nero a Piazza Affari per i titoli del risparmio gestito che hanno pagato il richiamo arrivato dalla Consob per il rispetto della normativa Mifid. In tale contesto l’indice Ftse Mib ha archiviato la seduta con un calo marginale dello 0,30% a quota 23.097,51 punti. A picco il comparto del risparmio gestito. Azimut e Mediolanum, dopo essere state sospese più volte nel corso della giornata per eccesso di ribasso, hanno chiuso entrambe in calo di oltre il 7%. Molto male anche Banca Generali (MILAN:GASI) (-8,12%). Sui titoli pesa una nota diramata ieri dalla Consob e diretta ai "fondi esteri ed estero-vestiti", in cui li richiama al rispetto della direttiva Mifid. Tra i migliori di giornata spicca Prysmian (+1,41%) che ha acquisito una nuova commessa per un'interconnessione sottomarina ad alta tensione in corrente continua (High Voltage Direct Current - HVDC) fra Norvegia e Gran Bretagna, per un valore di circa 550 milioni di euro.

Dal punto di vista macro economico la giornata è stata abbastanza movimentata con la Germania che ha pubblicato l’indice Zew relativo alla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è sceso a luglio, rispetto a giugno, da 31,5 a 29,7 punti. Si tratta del più basso livello da dicembre. Gli economisti avevano atteso un calo a 30,6 punti. Il sottoindice relativo alle condizioni attuali è salito a luglio, rispetto al mese precedente, da 62,9 a 63,9 punti. Gli esperti avevano previsto un calo a 60 punti. Mentre, per quanto riguarda la zona Euro si registra, nel mese di maggio, un inatteso calo della produzione industriale calata dello 0,4%, gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%. Il dato di aprile è stato rivisto leggermente al ribasso, da +0,1% a +0,0%. Rispetto al maggio del 2014 la produzione industriale è cresciuta nell'Eurozona dell'1,6%. Gli esperti avevano previsto una crescita del 2%. L'inflazione ha rallentato nel Regno Unito. I prezzi al consumo hanno registrato a giugno una variazione nulla contro il +0,1% di maggio. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,1%. Anche su base mensile i prezzi al consumo sono rimasti invariati, dal +0,2% di maggio. Sempre in Gran Bretagna, la banca centrale, pigia il tasto sull’acceleratore in vista del primo rialzo dei tassi di interesse. Nell'audizione odierna al Parlamento britannico, il governatore, Mark Carney, ha affermato che "il momento in cui si potrà iniziare ad alzare i tassi di interesse si avvicina alla luce dell'andamento dell'economia". Carney ha aggiunto però che le tendenze deflattive stiano frenando in parte tale processo verso la normalizzazione dei tassi. In tal senso proprio oggi è arrivato il dato sull'inflazione britannica a maggio che ha segnato una variazione nulla rispetto al +0,1% atteso dagli analisti. Sul versante americano, il Dipartimento del Commercio, ha comunicato oggi che le vendite al dettaglio (Retail Sales) sono calate negli USA a giugno dello 0,3%. Si è trattato del primo calo da quattro mesi. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%. Il dato di maggio è stato rivisto al ribasso, da +1,2% a +1%. Escluse le più volatili vendite di automobili le vendite al dettaglio sono calate a giugno dello 0,1%. Gli esperti avevano atteso un aumento dello 0,5%. Sul fronte greco, all'indomani del raggiungimento dell'accordo a Bruxelles per un terzo piano di aiuti, la Grecia si mette al lavoro per esaminare le misure di rigore da adottare. I gruppi parlamentari dei due partiti al governo di coalizione, il partito Syriza di Alexis Tsipras e il partito dei Greci Indipendenti (Anel), stanno analizzando il progetto di legge sulle nuove misure di austerità che dovranno essere approvate entro domani per proseguire i negoziati con l'Eurogruppo e avviare il meccanismo di sostegno finanziario attraverso l'Esm, il Meccanismo europeo di Stabilità. Solo dopo l'approvazione da parte del Parlamento ellenico la parola passerà al Bundestag, il Parlamento tedesco, che dovrà votare venerdì. Nell'attesa, l'Eurogruppo sta lavorando a un prestito ponte alla Grecia mentre la Banca centrale europea ha confermato il fondo di emergenza Ela alle banche elleniche, che riapriranno giovedì mattina. Ieri sera Atene ha deciso infatti di prolungare fino a domani la chiusura delle banche, ferme ormai dallo scorso 29 giugno.

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Quadro tecnico mercato valutario

EUR/USD

Dopo l’accordo siglato ieri tra la Grecia e l’Eurogruppo, a pochi minuti prima dell’apertura della sessione europea, nell’ultima seduta abbiamo assistito ad un ulteriore tracollo della moneta unica nei confronti del dollaro americano. A pesare sulla moneta unica è la persistente incertezza relativa al futuro della Grecia; secondo il parere di diversi esperti, sarà molto difficile che il popolo ellenico riesca a sopportare quest’altra ondata di misure restrittive imposte dai partner europei. Il parlamento greco deve ora approvare entro mercoledì notte le prime riforme promesse in cambio degli aiuti. Ma Alexis Tsipras deve fare i conti con l'ala radicale dei deputati di Syriza che lo accusa di aver ceduto ai creditori accettando nuove misure di austerità. I nazionalisti, alleati di governo di Tsipras, hanno da parte loro già annunciato che non sosterranno l'accordo. Intanto il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha fatto sapere che la Grecia non ha rimborsato una rata di €456 milioni in scadenza oggi. I suoi arretrati con l'istituzione con sede a Washington ammontano, così, in totale a €2 miliardi. In tale scenario, la major passa da un massimo di giornata a 1,1084 fino ad un minimo a 1,0964, per poi ritracciare fino ad attestarsi in area 1,1000; tale movimento ribassista è stato influenzato anche dati negativi da oltreoceano con le vendite al dettaglio che nel mese di giugno hanno registrato un inaspettato calo. Dal punto di vista tecnico – grafico, la coppia, con le ultime mosse, è riuscita a toccare appena appena il supporto posizionato a 1,0967, livello che come già abbiamo confermato nelle passate analisi, se viene rotto al ribasso potrebbe imprimere la forza necessaria alla major per nuovi affondi ribassisti. Attendiamo cosa succede sull’area del suindicato livello statico.