Indice FTSE MIB, laterale poco volatile, gioca sull’orlo del burrone…

 | 24.05.2017 19:46

Investing.com – Il contratto Future FTSE MIB con scadenza a giugno 2017 chiude oggi a 21.337 punti, in perdita del -0.30 %, mentre l’Indice FTSE MIB ha chiuso a 21.369 punti, in perdita del -0.21%

Al momento si collocano in terreno positivo 19 titoli su 38, con un range di variazione che va dal migliore (Banco BPM (MI:PMII)) con un guadagno del +4.01%, al peggiore (Salvatore Ferragamo (MI:SFER)), che cede il -5.19%.

Analisi:
parlare ed analizzare l’indice, anziché il contratto Future, in questo periodo, è certamente più semplice e forse financo più corretto. Perché?, ci si potrebbe chiedere. Semplicemente per il fatto che il setup dell’indice, disponendo di uno storico dati molto più ampio, gode di un grafico assai più leggibile da un punto di vista tecnico. Inoltre, da un punto di vista dei movimenti i due strumenti si muovono praticamente all’unisono e dopo l’ultimo stacco dividendi, anche il valore assoluto si è praticamente riallineato, quasi azzerando la differenza che, sino ad una settimana fa, era di oltre 300 punti. Prendendo quindi in esame il grafico dell’indice, come se fosse quello del future, ci si rende conto che la quotazione dopo averla superata di slancio al rialzo, si è riportata in direzione della rilevante resistenza di medio periodo, stazionante sul valore di 21140 punti. Ora, senza voler troppo approfondire le valutazioni a favore e contro l’epocale rally sin qui vissuto – non servirebbe proprio a nulla – osservando il grafico a partire dalla fine di giugno del 2016, non è difficile rendersi conto che, piaccia o meno, siamo effettivamente sull’orlo di un gran burrone e che, se la quotazione cedesse, andando a violare stabilmente al ribasso quel valore, si potrebbero effettivamente scatenare massicce vendite. Si potrebbe scatenare una vera e propria situazione di sell-off da panico. Chi è abituato a fare analisi tecnica non ha veramente alcun dubbio su ciò. La stranezza, in realtà piuttosto ricorrente ad ogni verificarsi di questi “fenomeni” di volatilità, è che chiunque si azzardi a fare questa ovvia riflessione, viene immediatamente “attaccato” dai sostenitori della certa e quasi “obbligatoria” prosecuzione del rally. Non è nuovo, in verità, il fenomeno che, ripeto, si rinnova con una certa regolarità. Suggerirei quindi la calma, sia ai tori che agli orsi, non si fa trading per “aver ragione”, ma unicamente per fare profitti. E’ vitale analizzare con obiettività la situazione, e l’analisi tecnica è certamente piuttosto obiettiva. Per questo motivo non è evitabile un forte richiamo alla obiettività di questa constatazione: stiamo ballando “sull’orlo di un abisso”, c’è poco da fare. E se anche la quotazione ripartisse domani a razzo e raggiungesse Marte, ciò nulla toglierebbe all’obiettività della constatazione di estremo rischio, che la condizione attuale presenta. Non serve essere schierati dalla parte dei compratori o dei venditori, non è questo il compito che un analista tecnico corretto svolge; più semplicemente rileva una situazione oggettiva e la segnala. Esattamente questo, con queste righe, si desidera qui fare: riportare alla prudenza e alla ragionevolezza qualche occhio un po' troppo “influenzato” dall’euforia di acquisti, ancora presente sul mercato. La prudenza, in questa fase, deve, per quanto sopra evidenziato, essere una componente di grande peso nelle decisioni correnti dei trader. Buonasera. Francesco Lamanna.

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