Indice FTSE MIB, fioccano le vendite…

 | 10.12.2018 19:50

Investing.com - La quotazione dell’indice FTSE MIB, alle ore 17:30 di oggi, era di 18410 punti, in perdita del -1.77%, rispetto alla seduta precedente; la seduta odierna è stata caratterizzata da un movimento ribassista.

In chiusura, si collocano in terreno positivo 1 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (A2A (MI:A2)), che sale del +0.07%, al peggiore (Moncler (MI:MONC)), che scende del -5.13%.

Riflessioni condivise:

Le ragioni dei pessimisti sono molte e ben motivate, vicenda dell’arresto della figlia del fondatore del colosso cinese dell’elettronica Huawei, l’economia americana che non appare più in stato così smagliante, la Brexit ad un passo dal caos, i gilet gialli in Francia che non vogliono sentir ragioni mantenendo il Paese sotto una pressione senza precedenti … Come dare torto a coloro che vedono nelle vendite la migliore opportunità speculativa del momento? Anche nella seduta odierna, l’unico timido tentativo di reazione up, è stato velocemente affossato dalle massicce vendite che hanno obbligato i pochi tori rimasti sul campo, ad una frettolosa ritirata strategica. Più tardi, questa sera ci sarà l’intervento, a parer di molti, troppo tardivo, del presidente francese Macron, il quale, da indiscrezioni, tenterà la via della conciliazione sociale, ammettendo di aver commesso un errore di valutazione, con il frettoloso aumento della pressione fiscale a scapito delle classi meno abbienti. Nel momento in cui scrivo queste righe, giunge la notizia che il premier inglese Theresa May, ha deciso di ritirare in extremis, la proposta di Brexit evitando così una probabile bocciatura in parlamento, lasciando la politica d’oltre manica in uno stato di incertezza, relativamente alla spinosa questione. Anche le previsioni sul numero di aumenti del tasso d’interesse che avrebbe dovuto adottare la Fed americana, non sono più così certe…da questo punto di vista, la dichiarata ostilità del presidente Trump agli aumenti di tasso preannunciati dalla banca centrale, trova ora una sponda nei dati provenienti dall’economia reale, che non marcia ad un passo così spedito e certo come poteva sembrare solo poco tempo fa. L’atmosfera è certamente carica di tensioni su più fronti e questo certamente non piace al mondo della finanza che ha, viceversa, estremo bisogno di certezze. Nel brevissimo periodo rimane critico il livello di 18410 punti (livello che segna un doppio minimo con il valore più basso registrato lo scorso 25 ottobre). Una sua stabile violazione down potrebbe aprire la strada verso i 18080 punti e meno. Viceversa, una eventuale ripresa rialzista, potrebbe ora facilmente puntare verso i 18800 e 19050 punti. Buonasera.
Francesco Lamanna.

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