Indice FTSE MIB, rosso sbiadito di una seduta “riflessiva”…

 | 04.06.2018 23:42

Investing.com - Il contratto Future FTSE MIB con scadenza a giugno 2018 alle ore 21:30 di oggi quota 22015 punti, in perdita del -0.41%, rispetto alla seduta precedente; la seduta odierna è stata caratterizzata da un tiepido movimento ribassista.

In chiusura, si collocano in terreno positivo 14 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (Italgas), che guadagna il +2.79%, al peggiore (FCA (MI:FCHA)), che cede il -3.63%.

Riflessioni condivise:

Dopo i fuochi d’artificio di venerdì scorso, ecco subentrare, oggi, una fase di calma caratterizzata da una contenuta tendenza ribassista. La parte “tonica”, quella in cui si sono visti scambi vivaci, della seduta odierna, è stata, senza ombra di dubbio, quella iniziale. La successiva parte si è un po' “trascinata” fra scambi contenuti, anche se discretamente direzionali al ribasso. L’impressione è stata che, dopo una prima fase in cui gli operatori si sono mantenuti attivi, la seduta si sia quasi “spenta”. L’indice FTSE è stato l’unico, fra i principali europei, a chiudere in terreno negativo, mentre gli altri hanno chiuso tutti in terreno positivo; su tutti si è distinto il listino di Madrid, con una performance positiva, superiore al punto percentuale. L’attenzione degli operatori sembra essersi ora concentrata sugli aspetti riguardanti i dazi imposti dagli Stati Uniti su alcune merci importate e le contromisure in via di varo da parte delle controparti commerciali (Cina , Europa e Canada), colpite dalle misure americane. Il presidente Trump lamenta un comportamento commerciale sfavorevole verso il suo Paese da parte di quei partner e intende, con l’adozione dei dazi, riequilibrare la situazione di sbilanciamento negli scambi. Va detto che, in realtà, i dati delle varie bilance commerciali, vedono gli Stati Uniti piuttosto sfavoriti con saldi nettamente a favore delle diverse controparti. Tuttavia, le misure, si lamentano i vari Paesi colpiti dai dazi, sono state adottate unilateralmente e senza intavolare alcuna trattativa preventiva, mentre una negoziazione sarebbe stata certamente auspicabile. L’interventismo Trumpiano, del resto, è noto. Ora il rischio è che le contromisure annunciate portino la situazione verso una vera e propria guerra commerciale, combattuta principalmente con l’utilizzo di dazi e contro-dazi, che lavorerebbero a detrimento dei normali scambi commerciali provocandone una improvvisa diminuzione, a scapito di tutte le parti in causa. In particolare, la situazione è delicata sul fronte Cinese, il gigante asiatico, infatti detiene una grossa parte del debito pubblico Americano e potrebbe anche decidere di utilizzare quegli asset come strumento di “ricatto” verso gli Stati Uniti, immettendoli massicciamente sul mercato. Insomma, la situazione generale, se non mantenuta sotto controllo, potrebbe degenerare, assumendo risvolti imprevedibili. Anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce e minacciato di adottare proporzionali contromisure, sentendosi rispondere dal presidente americano con la contro-minaccia di imporre un dazio del 20%/25% sull’importazione di auto tedesche negli USA. Il presidente Trump ha quindi adottato una impostazione assai risoluta ed aggressiva che preoccupa non poco i mercati, i quali reagiscono assumendo una impostazione di risk-off. I listini più deboli, fra i quali l’Italia, risentono particolarmente di questa situazione. Da un punto di vista tecnico, il setup attuale vede la quotazione del contratto future FTSE MIB, attualmente stazionare su un primo supporto di brevissimo, sul livello di 22000 punti circa, ceduto il quale i corsi potrebbero facilmente scivolare verso 21800 punti prima e 21450 punti in estensione down. Viceversa, una reazione rialzista che si generasse dall’attuale livello, vedrebbe aprirsi la strada verso il raggiungimento dei 22200 e 22550 punti, in estensione up. Gli sviluppi rimangono piuttosto incerti ed è indispensabile ricordare che la figura tecnica di medio periodo appare favorevole ad una correzione ribassista, mentre quella di medio-lungo periodo resta favorevole ad una ripresa del rally. I riferimenti numerici interessanti per una vendita rimangono quelli compresi fra i 22600 e 23370 punti (sia Future che Indice). Il valore “spartiacque di brevissimo è rappresentato, invece, dai 22000 punti, valore sul quale ci troviamo ora. Buonasera.
Francesco Lamanna.

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