Indice FTSE MIB, strappa al ribasso con un “tuffo nel buio”

 | 02.03.2018 19:54

Investing.com – Il contratto Future FTSE MIB con scadenza a marzo 2018 alle ore 21:30 di oggi quota 22067 punti, in perdita del -1.58% rispetto alla seduta precedente; la seduta odierna è stata caratterizzata da un forte movimento ribassista.

In chiusura, si collocano in terreno positivo 0 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (Moncler (MI:MONC)), che perde il -0.21%, al peggiore (Exor (MI:EXOR)), che cede il -6.08%.

Riflessioni condivise:

Una seduta impegnativa, quella odierna, per l’indice italiano. Un’apertura avvenuta in gap down ha costituito il preambolo ad una pioggia di vendite che si sono succedute ininterrottamente, durante tutta la seduta. Solo nell’after hour, a mercato già chiuso, si è assistito ad un parziale recupero. Potrebbe apparire, quella odierna, come una qualsiasi normale seduta negativa e invece, non è proprio così… Lo strappo ribassista, consumatosi a partire da un gap ribassista d’apertura, infatti, ha saltato a piè pari, la linea di confine fra preferibile azione long e short, rappresentata dai 22420 punti, quasi a voler decretare la fine di una fase di mercato. La chiusura della seduta precedente (22.448 punti) è stata infatti seguita da una riapertura odierna a 22283 punti con un vero e proprio “tuffo” verso l’abisso. Non tutto è ancora perduto, tuttavia, e per poter configurare un vero e proprio reversal ribassista di medio o medio-lungo periodo, c’è ora bisogno di una stabile chiusura inferiore ai 21600 punti, base dalla quale è partito l’ultimo violento (e un po' demenziale) rally, che ha portato la quotazione direttamente al test dei 24000 punti. Potremmo quindi essere alla vigilia di una decisa svolta nel trend di medio, medio-lungo periodo. Sembrano essersi quindi, almeno per ora, defilate dalla scena, quelle “mani pesanti” che sono state protagoniste per un lungo periodo di tempo sulla piazza milanese. Sembra, che lo "zoccolo duro" dei compratori del nostro azionario, sia composto in maggioranza da stranieri. Che siano in allarme a causa delle imminenti elezioni? Può certamente essere. Vedremo alla ripresa degli scambi del prossimo lunedì, quale sarà la tendenza. Il livello “spartiacque” è ora rappresentato proprio da quei 22420 punti (Indice) che, pur rimanendo realmente vicini alla quotazione attuale, appaiono nel “sentiment” sempre più lontani… Un effettivo cambio di trend, ancora tutto da confermare, poi, proporrebbe ora, nel breve periodo, un test dei 21600 punti circa, mentre nel medio e medio-lungo periodo, l’obiettivo diverrebbe piuttosto ambizioso, puntando ai 20000 punti circa, in prima istanza. La seppur graduale fine dell’era dei soldi facili e a costo zero, prospettata nei discorsi dei presidenti delle principali banche centrali mondiali, unitamente ai bellicosi propositi del presidente USA, relativamente all'imposizione di pesanti dazi su alcune materie prime, sembrano mettere a dura prova la “tenuta” dei mercati. Buonasera e buon fine settimana. Francesco Lamanna.

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