Indice FTSE MIB, tori da ora alla prova dei fatti…

 | 01.08.2018 21:33

Investing.com – La quotazione dell’indice FTSE MIB, alle ore 17:30 di oggi, era di 21791 punti, in perdita del -1.91%, rispetto alla giornata precedente; la seduta odierna è stata caratterizzata da un movimento ribassista.

In chiusura, si collocano in terreno positivo 9 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (Banca Mediolanum (MI:BMED)), che guadagna il +3.91%, al peggiore (Ferrari (MI:RACE)), che scende del -8.35%.

Riflessioni condivise:

Con la massiccia discesa odierna, come qui in precedenza ipotizzato, l’indice meneghino si riporta in area di primo supporto… è ora il momento per i tori, tanto euforici ieri, di dimostrare se abbiano realmente intenzione di sostenere le quotazioni o meno. Ieri, parlando con alcuni trader, ho colto pareri univoci su un ritorno in campo dei tori, per quanto riguarda il FTSE MIB. Solo ieri, non c’era alcun dubbio sul fatto che gli acquisti fossero i favoriti, eppure oggi…abbiamo assistito ad un movimento esattamente opposto a quello atteso. Per quanto ciò possa apparire, ad alcuni, un comportamento quasi incomprensibile, nella realtà è, invece, un atteggiamento che il mercato tiene in modo piuttosto – anzi sorprendentemente - ricorrente. L’utilizzo di una precisa metodologia nella propria operatività può aiutare in modo sostanziale nel riuscire ad ipotizzare in anticipo simili atteggiamenti e movimenti di mercato. È questo esattamente il modus operandi qui seguito per l’analisi quotidiana del nostro indice, che tante soddisfazioni regala a chi ha pazienza e la bontà di seguirle con regolarità. Ma torniamo al FTSE MIB…Il comportamento odierno, almeno per il momento, non indica una ripresa del down, ma, molto più semplicemente, non fa altro che confermare il trading di fascia, qui già più volte sottolineato. Certo il range è così esteso che si potrebbe assistere ad una prosecuzione delle vendite ancora per un certo periodo. In fasi così sincopate, la scelta migliore è quella di imparare ad osservare non solo la “quantità” dei movimenti, ma anche la loro “qualità” ovvero in che modo essi si sviluppano e se possano essere ricondotti a schemi almeno parzialmente comprensibili. Il modello con il quale il rally di ieri si è sviluppato era in buona parte riconoscibile e quindi prevedibile nel suo sviluppo di base. Lo è un po' meno la correzione down in corso, non perché non fosse ipotizzabile, ma perché lo è solo approssimativamente nella sua estensione. Nell’analisi di ieri, sono stati qui indicati, per questa discesa, primi valori di arrivo compresi fra i 21875 e i 21750 punti, e qui, più o meno, ci troviamo ora. Per i prossimi movimenti si potranno tenere presenti quindi i valori già noti, considerando, inoltre, che i 21750 punti costituiscono ora un primo valore spartiacque. Al di sotto di questo valore si proporrebbe un nuovo target ribassista verso i 21475 punti, - altro valore di possibile rimbalzo up – mentre, in caso di stabile ripresa oltre esso, dopo che fosse stato raggiunto, si configurerebbe un probabile ritorno verso i 22000 e i 22200 punti. Come già affermato, ribadisco l’importanza del valore di chiusura della corrente settimana, per poter ipotizzare con una certa credibilità la direzione attuale del mercato. I valori da monitorare sono quelli di 22400 a nord e 21120 a sud; la violazione di uno di questi due valori, potrebbe indicare la direzione di mercato per la settimana successiva. I dati fondamentali visti oggi, relativamente agli indici PMI del settore manifatturiero, indicano una leggera flessione sia per la Zona euro che per la Cina. Ciò sta chiaramente ad indicare che le preoccupazioni relative agli scambi internazionali, rimangono integralmente sul tappeto, pesando sul sentiment di breve e medio periodo. Il valore dell’occupazione ADP statunitense pubblicato oggi, farebbe pensare a ottimi numeri per il prossimo NFP, con possibile relativa dimostrazione di forza del dollaro. La Fed ha oggi mantenuto invariato il tasso, come da aspettative. Buonasera. Francesco Lamanna.

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