Indice FTSE MIB, tori o orsi, comunque a “bocca asciutta”

 | 12.03.2018 22:39

Investing.com – Il contratto Future FTSE MIB con scadenza a giugno 2018 alle ore 21:30 di oggi quota 22270 punti, in guadagno del +0.17% rispetto alla seduta precedente; la seduta odierna è stata caratterizzata da un movimento laterale.

In chiusura, si collocano in terreno positivo 21 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (Italgas SpA (MI:IG)), che guadagna il +2.37%, al peggiore (Tenaris (MI:TENR)), che cede il -1.46%.

Riflessioni condivise:

Come d’abitudine, in occasione del cambio di contratto future, oggi parleremo dell’indice, in modo da rendere più lineare l’analisi, potendola impostare su un grafico con un ampio storico dati.

Nessuna presa di posizione, neppure in questo avvio di settimana per il nostro indice. Il FTSE MIB si è mosso infatti in modo laterale senza evidenziare alcuna decisa direzionalità. Era e rimane, sostanzialmente imprevedibile. A fronte del raggiungimento di un primo livello di resistenza, che avrebbe dovuto favorire un ritorno delle vendite, ha invece visto un primo exploit mattutino, con relativo gap rialzista, poi però la seduta si è trascinata fra altalenanti movimenti up e down che, in buona sostanza, non hanno fatto altro che erodere l’iniziale guadagno, per chiudere la seduta in timido positivo (+0.08%). Le possibili resistenze, come qui già ipotizzato, risiedono sui livelli di 22790 e 23335 e delle due la prima è stata pienamente raggiunta e superata, ma senza, almeno per il momento, evidenziare una netta volontà di prosecuzione del rally, che pure rimane evidente come possibilità a causa delle continue "puntate" a nord. Anche in questa, come in molte altre occasioni, il mercato tende a mischiare di continuo le carte, alternando, nel brevissimo e breve periodo, momenti di apparente ripresa del rialzo a momenti di contrazione delle quotazioni, tutti ancora assolutamente poco o nulla significativi, per la direzione finale. Tanto fumo e niente arrosto, come si suol dire, fumo che, nel nostro caso, non fa altro che confondere le idee, inducendo l'osservatore a cambiare spesso opinione, anche nel corso della stessa sessione di scambi. In questo stato di cose non si possono che fare ipotesi le quali, qualunque esse siano, trovano una loro giustificazione più in quanto noi “vorremmo” vedere, che in quanto sia obiettivamente rilevabile. In queste fasi sincopate, il mercato tende infatti a nascondere le sue vere intenzioni con movimenti ambigui ai quali ognuno di noi può dare una diversa interpretazione. La realtà, ahimè, è che siamo in una classica fase di “passaggio” che diverrà realmente comprensibile solo a movimento avvenuto e solo allora scopriremo quale interpretazione di mercato sia stata quella “giusta”. I trader prudenti, in questa fase, non possono che “tirare i remi in barca” aspettando, appunto, che il mercato dia indicazioni più chiare sulle sue intenzioni. Tutto ciò doverosamente premesso, potremo aggiungere che un eventuale rally avrebbe, come possibile target rialzista, all’incirca i 23335 punti, mentre un cedimento dal livello attuale sarebbe probabilmente indirizzato al ritorno sui 22300 punti. Il livello “spartiacque" di prossimità, è ora costituito dai 22790 punti; preferibili i long sopra, mentre gli short al di sotto di questo valore. Da ribadire che, l’unica vera regola da applicare in queste occasioni, è quella dell’estrema prudenza, nell’effettuare le proprie operazioni. Buonasera. Francesco Lamanna.

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