Indice FTSE MIB, trading di fascia in ampio range…

 | 07.08.2018 22:05

Investing.com - La quotazione dell’indice FTSE MIB, alle ore 17:30 di oggi, era di 21.853 punti, in guadagno del +1.27%, rispetto alla giornata precedente; la seduta odierna è stata caratterizzata da un movimento rialzista.

In chiusura, si collocano in terreno positivo 36 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (Pirelli (MI:PIRC)), che guadagna il +3.88%, al peggiore (Campari (MI:CPRI)), che scende del -1.21%.

Riflessioni condivise:

Seduta di rialzo, oggi, per l’indice FTSE MIB, che dopo un’apertura in evidente gap up, ha proseguito come uno schiacciasassi nel suo movimento up, senza dover mai registrare un momento di incertezza. Le oscillazioni di prezzo che si verificano in questo periodo sono, almeno per ora, identificabili come trading laterale compreso fra i due estremi posti a 21150 e 22400 punti circa. Qualsiasi variazione che rimanesse compresa fra questi due estremi, dovrà essere considerata come range trading. Ovviamente queste fasi sono preparatorie di una prossima rottura, in senso rialzista oppure ribassista, che costituirà la base di partenza del successivo allungo. Il mercato è entrato in questa modalità a partire dalla fine di maggio 2018 e non sembra avere ancora l’intenzione di volersi discostare da questo andamento di tipo attendista. Gli improvvisi cambiamenti di direzione, sono tipici delle fasi di trading laterali, anche per ragioni che spesso, non sono immediatamente comprensibili. L’analisi eseguita all’interno di questi range trading è quanto mai velleitaria, proprio per le ragioni poc’anzi esposte. L’argomento che, apparentemente, tiene inchiodato l’andamento della quotazione del FTSE MIB e non solo, in quest’area, è quello relativo alla guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. Se ciò si dimostrasse esatto, avremmo, probabilmente, ancora una lunga attesa davanti a noi, prima che si possa uscire da questa situazione. Le intenzioni dei contendenti, infatti, almeno per il momento, sono tutto, meno che accomodanti. Sarà indispensabile quindi una trattativa protratta nel tempo, per venire a capo della “matassa” che va, via via, sempre più complicandosi. Gli USA si muovono su più fronti e contro diversi Paesi e questo atteggiamento, che viene considerato piuttosto “aggressivo” da più parti, sta scavando un solco nelle relazioni fra Stati Uniti e Cina, Europa, Canada e Iran. L’embargo decretato dal presidente Trump nei confronti del paese medio-orientale ha accresciuto la distanza fra USA e Europa, la quale ha addirittura intenzione di mettere in campo aiuti a quelle imprese che continueranno a mantenere rapporti d’affari con l’Iran. Questa escalation mette fine ad un’era, per quanto riguarda i rapporti fra le due sponde dell’atlantico. L’amichevole collaborazione e cooperazione economica e politica, sembra ora attraversare una fase di profonda crisi. Il presidente Trump ritiene che le precedenti amministrazioni, in particolare quella Obama, abbiano mantenuto un atteggiamento troppo “lassista” verso l’esterno e che, a causa di ciò, gli Stati Uniti siano infine usciti commercialmente molto danneggiati da quel periodo. Su queste basi Trump è determinato a riportare “in equilibrio” una situazione che, a suo giudizio, è fortemente sbilanciata a sfavore degli USA. Le controparti, ovviamente, hanno una visione molto diversa dell’attuale situazione, pertanto oppongono forti resistenze e contrattaccano con misure penalizzanti per gli USA, di pari entità. La situazione, alla lunga, non ha altra soluzione che il raggiungimento di un compromesso, ma i tempi necessari affinchè ciò possa avvenire, sono, allo stato, imprevedibili. Se a tutto ciò si aggiunge un fisiologico calo dei volumi e degli scambi del mese di agosto, ecco che tutto si complica ulteriormente. Dal punto di vista puramente “tecnico” possiamo osservare che, sia per il brevissimo che per il breve periodo, Il più vicino punto spartiacque è ora quello dei 21750 punti, con primo target ribassista a 21545, seguito poi dai 21150 punti. Proseguendo il rally, invece, si incontrerebbero i target rialzisti di 22000, 22200 e 22450 punti. Una strisciante tendenza di fondo verso una ripresa del ribasso, a mio personale avviso, rimane tuttora in atto, anche in caso di ritorno verso i massimi di periodo posti a 22500 punti o più. Buonasera. Francesco Lamanna.

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