Indice FTSE MIB40: scenari di medio periodo

 | 01.10.2015 13:18


SITUAZIONE ATTUALE

Dopo 9 mesi di contrattazioni, il bilancio è ancora positivo del +12%, ed inquadra il nostro mercato azionario tra i più brillanti a livello globale. Certo l’indietreggiamento dai massimi pre-estivi è stato abbastanza consistente (-11,8%), ma nulla in confronto del Dax ad esempio, che ha visto una erosione del 22% dai massimi di Aprile.


PRINCIPALI INDICATORI PAESE

Tra le cose positive da citare alcuni (seppure ancora deboli) miglioramenti sul fronte macro: circa 1 punto percentuale di disoccupazione in meno (ora ad 11,9% dai picchi del 13%) ed un PIL che ha fatto 2 trimestri consecutivi sopra lo zero, sequenza che indica una uscita tecnica dalla recessione.
Bene anche gli indicatori di fiducia, sui massimi triennali sia per i consumatori (ora a 113) che per le imprese (ora a 104).

(Clicca sul grafico per ingrandire)

Sappiamo poi di alcune macro-variabili ampiamente favorevoli, come il basso costo del denaro ed il QE lanciato dalla BCE, la forte svalutazione dell’Euro che sta aiutando le aziende orientate all’export, ed il costo dell’energia a livelli minimi pluriennali, grazie al tracollo dei prezzi del Petrolio.

Le condizioni quindi ci sarebbero, anche aiutate da un quadro politico molto più stabile di quello cui siamo abituati. Siamo in una mini ripresa ma ancora molto fragile, quindi esposta alle varie turbolenze internazionali. E quest’anno di turbolenze ne abbiamo già viste molte, dalla Grecia alla Volkswagen, dal crollo degli emergenti alle indecisioni della FED sui tassi.


ANALISI GRAFICA MENSILE

Il movimento rialzista che parte dai minimi del 2012 (da 12.500) deve ancora considerarsi una correzione in un trend di lungo periodo ancora formalmente ribassista. Gamba rialzista 2012-2015 bene inserita in un canale ascendente di medio periodo che si è fermata in estate poco sotto una rilevante resistenza, quei 24.500 punti che rappresentano il massimo relativo del 2009.

Canale ascendente che vede attualmente circa 20.000 punti come limite inferiore, soglia attualmente di rilevante valore per il futuro dell’indice. Dopo il deciso ribasso di Agosto, la candela di Settembre mostra intenti di stabilizzazione, ma non ancora un chiaro ripristino degli acquisti. Guardando agli oscillatori, l’RSI in posizione neutrale (51) non fornisce ulteriori indicazioni, mentre da rilevare l’incrocio al ribasso sull’ MACD.

In caso di ripristino rialzista, quota 23.000 potrebbe essere un ostacolo piuttosto ostico da superare al primo tentativo (fine ottobre?), e quota 24.500 la resistenza principale (primavera 2016?). Poco probabile al momento una chiusura mensile oltre i 24.500, evento che fornirebbe una indicazione di acquisto di lungo periodo dalle prospettive molto interessanti (almeno verso i 35.000 punti, dove passa attualmente la trend-line ribassista di lungo periodo)

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CONCLUSIONI

L’indice italiano mostra una decisa forza relativa nel contesto mondiale ed è senz’altro da favorire nelle fasi rialziste degli indici azionari. Seppure con un quadro grafico di lungo periodo non estremamente attraente, il movimento rialzista attivo dal 2012 potrebbe non essere esaurito. Cauti acquisti possono quindi essere fatti sulla debolezza fino a 20.000/19.700 confidando in un recupero di medio periodo che potrebbe spingersi in un area tra i 23.000 ed i 24.500 da qui a qualche mese. Massima attenzione sotto 19700, dove aumenterebbe il rischio di scivolamenti anche in accelerazione fino ai 17500, minimi dello scorso anno.