Investing.com | 11.08.2022 08:23
Abbiamo assistito tutti al grande rimbalzo di ieri dei mercati azionari dopo il rilascio del dato sull’inflazione americana (CPI a +8.5% anno su anno contro attese del 8.7% e dato precedente al 9.1%).
Questo l’andamento dei principali indici azionari:
In particolare i mercati azionari hanno reagito positivamente perchè un’inflazione che (probabilmente) raggiunge il picco ed inizia a calare, potrebbe significare banche centrali più accomodanti e rialzi tassi meno aggressivi (questo impatta sulle valutazioni azionarie, perché il tasso di sconto per attualizzare è più basso, quindi le valutazioni attuali diventano più alte).
Ma come ho scritto ieri nel mio canale telegram, in verità per chi non se ne fosse accorto, i mercati stanno salendo già dal 16 giugno (vedi grafici sotto).
Perché? Le motivazioni possono essere due, ovvero:
In merito al primo punto, dobbiamo sempre (lo avrò detto mille volte) conoscere la storia e conoscere i numeri. Il fatto che i mercati facciano +20% dai minimi di per sé non significa nulla, perché nei Bear Market, rimbalzi simili sono del tutto normali. Sotto ho messo i rimbalzi storici nei principali mercati ribassisti, vediamo come ci siano stati movimenti al rialzo anche dell’80%, prima di ricominciare a scendere.
Il punto su cui voglio focalizzarmi è che non è detto che siamo già fuori al Bear Market. Personalmente considererò il bear market interrotto solo al recupero dei massimi precedenti.
In merito al secondo punto, quante analisi ho fatto nel primo semestre (quando scendeva tutto) ricordando che nei ribassi, se si ha un piano e si diversifica bene, si ha il giusto orizzonte temporale, si deve comprare, e che questo è stato il quarto semestre peggiore della storia (dopo il 1932, 1940 e 1970) e che nel secondo semestre ci sono sempre stati dei recuperi? Ecco l’ultima analisi datata 04.07.2022.
Tornando ai giorni recenti, un altro segnale positivo, è stato che ieri, per la prima volta da dicembre (inizio del Bear Market) i mercati hanno chiuso in positivo dopo il rilascio del dato sull’inflazione americana.
Ho parlato anche di titoli tech, di come in questi 6 mesi siano passati da essere nei portafogli di tutti, ad essere venduti pesantemente, con cali anche del 70/80% su ciascun titolo. Bene, nei cali io ho iniziato a comprare, al momento ho già chiuso (come sapete) Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) e Semler Scientific Inc (NASDAQ:SMLR) con guadagni del 12.2% e 16.7%, mantengo ancora delle posizioni su Meta Platforms Inc (NASDAQ:META), su PayPal Holdings Inc (NASDAQ:PYPL)e su Uipath Inc (NYSE:PATH) (che rilascerà la trimestrale il 7 settembre) perché non solo sono stati acquistati durante i peggiori cali, ma perché non solo a breve ma anche a medio termine, rappresentano buone aziende.
Inoltre, se ragioniamo a livello di valutazioni, vediamo come il calo abbia in generale riportato le valutazioni sui tech a livelli ottimi, proprio quando tutti gli investitori scappavano a gambe levate con le perdite accumulate.
In sostanza, come ho detto spesso, con un buon money management, una strategia (magari ad ingressi frazionati per comprare sui ribassi oppure tramite piano di accumulo) si può fare tutto, il punto è sempre conoscere quello che si compra e farlo con intelligenza. Molti risaliranno sulla giostra in questi giorni, forse quelli che hanno perso tanto, ma non ancora tutto. La verità tuttavia, è che dai mercati in generale non bisognerebbe mai uscire.
Alla prossima!
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