Inflazione, tassi e geopolitica amplificheranno la volatilità questa settimana

 | 14.02.2022 11:38

  • I dati sull’inflazione hanno battuto le attese, con pressioni sulla Fed perché aumenti l’inasprimento
  • Gli USA annunciano un contrattacco se la Russia dovesse invadere l’Ucraina
  • Con gli stessi temi ancora in atto, insieme alla possibilità che “l’Occidente risponderà con decisione ad un’eventuale invasione dell’Ucraina”, secondo quanto affermato dal Presidente USA Joseph Biden durante una telefonata con il Presidente russo Vladimir Putin sabato, non ci aspettiamo che la volatilità sul mercato si riduca questa settimana. Al momento della scrittura, Stati Uniti e Regno Unito hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare l’Ucraina.

    Con la stagione degli utili che volge al termine ed il dato più alto del previsto della scorsa settimana sull’indice IPC USA (il livello di inflazione più alto da decenni), oltre agli aumenti dei tassi di interesse all’orizzonte, gli investitori hanno rapidamente reagito all’aumento dei problemi, passando all’avversione al rischio in chiusura di settimana.

    Mercati giù con l’indice IPC surriscaldato; aumenta la rotazione ciclica

    L’indice sui prezzi al consumo è salito di un altro 0,6% a gennaio, portando la lettura su base annua al 7,5%, il rialzo maggiore dal febbraio 1982. Inoltre, l’indicatore preferito dalla Fed, l’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di energetici ed alimentari, è salita del 6%, superando le stime.

    Allo stesso tempo, anche al netto dell’inflazione, i compensi reali sono aumentati dello 0,1% e le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sono scese a 223.000, sotto le 230.000 previste. L’aumento dei compensi e la minore disoccupazione sono ulteriori fattori che contribuiscono all’aumento dell’inflazione, dal momento che più persone che lavorano per uno stipendio migliore probabilmente aumenteranno la richiesta di prodotti.

    Il mese scorso, i titoli azionari si sono staccati dai livelli record dopo che Jerome Powell aveva sconvolto i mercati passando da una posizione prudente ad una interventista. La drastica volatilità, che ha compreso il peggiore selloff del mercato azionario da anni, ha spinto una serie di membri della Fed a rilasciare commenti che placassero gli investitori, affermando che i tassi non saranno alzati tanto rapidamente quanto temevano i mercati.

    E questo ha aiutato i tori a tornare sul mercato. Ma la Fed sarà in grado di mantenere queste promesse? Qualunque cosa dicano i policymaker, il loro mandato è quello di gestire l’inflazione per evitare che vada fuori controllo. E ciò significa alzare i tassi di interesse tanto frequentemente e fortemente quanto necessario, malgrado quello che pensano gli investitori. Se non dovessero tenere a bada l’inflazione, l’economia statunitense potrebbe cadere in recessione, portando ad un possibile tonfo del mercato.

    Vota l’App
    Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
    Scarica ora

    Tutti e quattro gli indici di riferimento statunitensi, the Dow Jones, S&P 500, NASDAQ e Russell 2000, sono scesi venerdì. Il NASDAQ 100 legato al settore tech ha visto il crollo maggiore, -3,07%.

    La performance debole delle big tech è in linea con la rotazione ciclica per l’aumento dei tassi, con gli investitori che puniscono prima i titoli con la valutazione più alta. In modo speculare, gli indici che rappresentano titoli value hanno avuto una performance migliore. Il Russell 2000, le cui small cap dipendono dalla crescita economica, è sceso “solo” dello 0,89%, il risultato migliore tra gli altri indici, dopo essere rimasto per molto tempo indietro. Il Dow blue chip, che comprende le 30 maggiori aziende USA, è sceso di “appena” l’1,43%.

    L’S&P 500 ha segnato -1,9%, trascinato giù soprattutto dalle azioni tech, con il settore crollato del 3,05%. Gli energetici, un settore sensibile all’economia, hanno registrato +2,91%.

    Lo stesso rapporto in termini di performance tra i settori growth e value si vede anche su base settimanale, mensile e trimestrale. Il mercato sembra essere in piena modalità di rotazione ciclica.

    Il NASDAQ 100 potrebbe stare completando un pattern tecnico ribassista.