Investimenti obbligazionari alla prova delle Banche Centrali

 | 02.05.2023 15:56

Si apre una settimana molto importante sotto il profilo delle decisioni di politica monetaria di Fed e Bce, attese rispettivamente per mercoledì 3 maggio e giovedì 4 maggio prossimi.

Al momento le attese sono per un rialzo dei tassi di interesse di 25 basis points sia per Fed sia per Bce, ma saranno molto importanti le dichiarazioni che verranno rilasciate in conferenza stampa e che faranno tenere le orecchie bene aperte ai grandi investitori.

Intanto, su questo scenario si innestano altri elementi per certi versi non proprio rassicuranti. Ad iniziare dall’avvertimento del Segretario del Tesoro USA Janet Yellen in merito al prossimo default del debito a stelle e strisce. Roba da far tremare i polsi se non fosse che pare abbastanza evidente che l’accordo sull’innalzamento del debito sarà, come sempre, trovato.

Ormai è noto che, ciclicamente, torni sotto i riflettori la necessità di artifici contabili stabiliti per legge per sostenere il debito americano. Per voce della Yellen gli Stati Uniti potrebbero trovarsi a corto di liquidità e andare in default sul rimborso del debito “già il prossimo 1° giugno”, se il governo non riuscirà a trovare un accordo e aumentare la soglia del tetto del debito.

Infatti, la Yellen ha dichiarato che “la nostra migliore stima è che non saremo in grado di continuare a soddisfare tutti gli obblighi del governo entro l'inizio di giugno, e potenzialmente già il 1° giugno, se il Congresso non alzerà o sospenderà il limite del debito prima di allora",

Sia chiaro, le probabiità che queste siano solo scaramucce squisitamente politiche sono molto elvate (per non dire certe...), perché a ben guardare il monito della Yellen fa riferimento ad una data diversa e anticipata rispetto a quanto era previsto dai mercati. Non a caso Goldman Sachs (NYSE:GS) ha dichiarato di mantenre ferma "la nostra ipotesi di base secondo cui la scadenza del limite del debito sarà a fine luglio, in quanto le entrate sono ancora una volta vicine alle nostre previsioni".

Oltre a questo, si è riacceso il faro sulla salute del settore bancario, dato che JP Morgan (NYSE:JPM) ha siglato un accordo per acquisire First Republic Bank. E così i timori degli investitori si sono nuovamente concentrati sul rischio che altre banche regionali possano finire in sofferenza.

Come sempre, staremo a vedere cosa decideranno Fed e Bce, nel non facile compito di misurare la stretta della politica monetaria in un difficile equilibrio tra inflazione che nella componente core è ancora molto forte, mercato del lavoro e congiuntura economica con dato macro a volte contrastanti e difficili da interpretare.

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