Investire nel settore aereo in vista della ripresa economica

 | 01.04.2021 16:28

Il settore aereo potrebbe ripartire con la diffusione dei vaccini anti-Covid e la ripresa dell’economia. Vediamo come investire mirando alla ripresa del settore

A causa delle misure di contenimento create dai Governi di tutto il mondo al fine di contenere la pandemia di Coronavirus, il 2020 si è rivelato come il peggior anno del comparto aereo dalla seconda guerra mondiale. Fatto confermato dai ricavi delle compagnie del settore, che hanno visto calare i propri introiti dagli 838 miliardi di dollari del 2019 ai 328 miliardi del 2020. Per combattere queste perdite le società del settore si sono trovate costrette a tagliare i costi, che sono passati dai 795 miliardi di dollari del 2019 ai 430 miliardi di dollari del 2020. Numeri confermati da Alexandre de Juniac, Direttore Generale e Amministratore Delegato della International Air Transport Association (IATA), l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree, che ha dichiarato che i dati del 2020 hanno evidenziato il più grande calo della domanda anno su anno di sempre. Il manager sostiene inoltre che se non fosse stato per i 225 miliardi di dollari in aiuti statali molte aziende sarebbero finite in bancarotta. La perdita del settore è stimata in 118 miliardi di dollari dall’associazione, con un -65,9% sulla domanda rispetto al 2019. Alcuni elementi stanno però cambiando, soprattutto grazie alla diffusione dei vaccini anti-Covid e dalle campagne vaccinali che proseguono, con ritmi diversi, in tutto il mondo. Il settore del turismo potrà dunque ripartire tra non molto, quando finalmente gran parte della popolazione sarà vaccinata e gli obblighi di quarantena all’arrivo in determinati Paesi potranno essere tolti. In un contesto in cui un numero crescente di sondaggi mostra la crescente volontà delle persone di ritornare a viaggiare, il comparto aereo avrebbe la possibilità di riprendersi, anche se per avere una stabile inversione di tendenza sarà probabilmente necessario attendere il 2023. IATA prevede che i risultati finanziari delle compagnie aeree vedranno una svolta positiva già quest’anno, con entrate complessive che dovrebbero crescere fino a 459 miliardi di dollari. Rispetto al 2020, costituirebbe un miglioramento significativo di 131 miliardi di dollari, ma sarebbe ancora del 45% al di sotto degli 838 miliardi di dollari archiviati nel 2019. A marzo, negli USA la richiesta per i viaggi domestici ha raggiunto i due terzi dei livelli pre-emergenza sanitaria, mentre la richiesta di spostamenti internazionali si è vista in aumento nei primi 3 mesi del 2021. Con gli Stati Uniti che stanno procedendo speditamente con la campagna vaccinale, questi segnali potrebbero anticipare quello che succederà ben presto nel resto del mondo, man mano che i piani di immunizzazione procederanno con successo e i dati dei contagi confermeranno questo trend. Su questo tema, ad attirare la nostra attenzione è stato il certificato Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277935115 che ha come sottostanti Lufthansa, Airbus e Safran (PA:SAF). Al momento della scrittura il Worst of è rappresentato dalle azioni Lufthansa. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla principale compagnia aerea tedesca.

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Lufthansa: l’analisi tecnica

Il quadro tecnico di Lufthansa evidenzia segnali di ripresa dopo che i corsi hanno registrato una figura di doppio minimo in area 6,93 euro per azione. Se si osserva il grafico settimanale del titolo si può notare come i corsi abbiano segnato una ripresa dall’area di concentrazione di domanda precedentemente menzionata, segnando un pattern di massimi e minimi crescenti fino ad area 13 euro. Attualmente le quotazioni sono rimbalzate a ridosso della trendline ascendente che delimita il recente trend positivo, evidenziando quindi un importante segnale di acquisto. Il prossimo livello al quale prestare attenzione è quello dei 12,54 euro, resistenza statica lasciata in eredità dal massimo registrato a giugno 2020. Su questo livello si potrà assistere ad una presa di beneficio da parte dei compratori nel brevissimo termine, ma in realtà il target è ben più ambizioso ed è identificabile tramite la proiezione al rialzo del modello di doppio minimo, che colloca l’obiettivo in area 17-18 euro per azione, proprio dove si trova un livello resistenziale chiave che conta il minimo registrato nel mese di ottobre 2018 e l’area di massimi raggiunta a novembre 2019 prima del violento storno delle quotazioni. La positività verrebbe invece meno con una chiusura stabile al di sotto dei 9,45 euro, supporto di breve lasciato in eredità dai minimi di gennaio 2021.