Investitori e mercati in attesa di Powell

 | 02.11.2022 09:24


Chiusura in negativo per i listini americani, che incamerano così la seconda seduta consecutiva in calo della settimana. Mercati che mostrano le proprie incertezze alla luce della decisione odierna della Federal Reserve.

A muovere l’umore degli investitori, dopo il deciso ottimismo di ottobre, le letture, migliori del previsto, su PMI ma soprattutto sul mercato del lavoro (in attesa dei NonFarm Payroll di venerdì), con i dati JOLTs sulle aperture di posti di lavoro in decisa espansione.  L'ISM manifatturiero di ottobre è risultato forte e migliore del previsto, con l'indice principale che si è mantenuto in territorio espansivo a 50,2. La performance migliore del previsto è stata trainata dall'aumento dei nuovi ordini e della produzione. Il numero di posti di lavoro vacanti negli Stati Uniti è aumentato inaspettatamente di 437.000 unità, raggiungendo i 10,72 milioni nel settembre 2022, rispetto ai 10,2 milioni di agosto e battendo facilmente le aspettative del mercato di 10,0 milioni. Situazioni che, se da una parte allontanano i timori di una recessione, dall’altra ampliano lo spazio di manovra restrittiva della Fed. Sebbene un rialzo di 75 pb nella giornata odierna sia ampiamente ormai scontato dai mercati, l’attenzione odierna sarà incentrata sulla narrativa che il presidente Jerome Powell utilizzerà nella successiva conferenza stampa. Con un’inflazione in calo, ma ancora ben lontana dagli obiettivi del 2%, un’economia resiliente – nonostante le pressioni di liquidità e con l’inversione della curva dei tassi – l’attenzione appare più che altro incentrata sulla prossima decisione di dicembre: rialzo di 50 o 75 punti base?  Attualmente i mercati mostrano la loro indecisione con probabilità rispettivamente di 46.1% e 48.5%.

In rialzo anche i titoli cinesi sulla speculazione che la Cina si stia preparando a eliminare gradualmente le politiche di Covid Zero, anche se il ministero degli Esteri cinese ha affermato di non essere a conoscenza di un piano del genere e si riporta come nel Zhengzhou sia stato bloccato l'Airport Economy Zone per sette giorni a partire dal 2 novembre, area dove si trova tra l’altro lo stabilimento Foxconn.

In Europa, seduta tonica, con lo Stoxx 600 trainato dai guadagni dei titoli del settore immobiliare, energetico e dei beni di consumo discrezionali. In spolvero soprattutto il titolo inglese Ocado il quale ha registrato un'impennata di oltre il 38% dopo aver concluso un accordo per la costruzione di magazzini robotizzati per un rivenditore sudcoreano. A livello nazionale, in Germania il DAX 40 ha registrato il settimo rialzo consecutivo, con Zalando e Puma tra i maggiori rialzisti. In Italia il FTSE Mib combatte sull’area di resistenza dei 23000 punti, ieri sostenuto da Telecom (BIT:TLIT).

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Sul fronte societario negli Stati Uniti bene Uber (NYSE:UBER) la quale ha registrato un'impennata di oltre il 12% dopo aver battuto le stime sui ricavi di Wall Street e aver offerto una solida guidance. Mentre nella parte opposta della classifica troviamo Catalent 24%, dopo aver riportato un fatturato netto per il primo trimestre di 1,02 miliardi di dollari, inferiore al consenso di 1,09 miliardi di dollari, e aver tagliato le previsioni di fatturato netto per l'intero anno a 4,63-4,88 miliardi di dollari, rispetto alla precedente stima di 4,98-5,23 miliardi di dollari.

Continuano le pressioni su Amazon.com (NASDAQ:AMZN), il quale ha ieri chiuso in calo di oltre il 5% e uscendo dal club del trilione di capitalizzazione, club che vede al suo interno attualmente solamente Apple (NASDAQ:AAPL), Saudi Aramco (TADAWUL:2222), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL).   Il titolo oltre a scambiare al di sotto dei $100 per azioni (va ricordato tuttavia lo split tenutosi a giugno) vede la propria quotazione ritornare ai valori di aprile 2020.