Il mercato del greggio è tornato in salute? I segnali sono misti

 | 02.07.2020 15:20

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il giorno 02.07.2020

Mentre la maggior parte del mondo si riprende dalla pandemia di coronavirus e dalle serrate economiche, i segnali sullo stato di salute del mercato del greggio sono misti.

L’OPEC+ sembra intenzionata a ridurre i tagli alla produzione nella seconda metà dell’estate, anche se non è ancora sicuro. E, anche se le scorte offshore sono calate, l’esubero non è necessariamente finito. Va ad aggiungersi al quadro contraddittorio la notizia che la domanda petrolifera da paesi come India e Stati Uniti è diversa.

Gli ottimisti sono felici, ma i pessimisti hanno molti dati dalla loro parte. Di seguito, cercheremo di capire meglio la situazione attuale del mercato del greggio:

1. La produzione salirà ad agosto

Il mese scorso, l’OPEC ha prorogato i tagli alla produzione per il mese di luglio. Ora luglio è arrivato e gli osservatori dei mercati stanno seguendo con attenzione il gruppo per avere indicazioni su agosto.

Al momento, i segnali lasciano intendere che l’OPEC+ aumenterà la produzione di circa 2 milioni di barili al giorno tra luglio e agosto. Secondo Reuters, numerose fonti dall’OPEC+ avrebbero confermato la probabilità di un simile aumento della produzione, a meno che la domanda non sia particolarmente debole.

Sia Arabia Saudita che Russia si sono dette soddisfatte della domanda di greggio e/o dei prezzi. Amin Nasser, amministratore delegato di Saudi Aramco (SE:2222), martedì ha affermato che “il peggio è passato” e che la domanda petrolifera globale è già tornata a circa 90 milioni di barili al giorno. Il dato era pari a circa 100 milioni di barili al giorno prima della pandemia e delle serrate.