Italia osservata speciale

 | 19.09.2023 08:26

Chi non ha passione, fa compassione” (anonimo)


L’impatto del superbonus sui conti del 2023 e del 2024 è la spada di Damocle che pende sui conti pubblici per la determinazione del deficit/Pil, il mantenimento della traiettoria di contenimento del deficit ovvero la dei saldi della Legge di Bilancio. Si tratta della variabile chiave, che nella peggiore delle ipotesi, porterebbe a un significativo aumento del deficit mettendo in cattiva luce la sostenibilità del debito. Il mercato dovrebbe quindi ragionare al netto di questa componente straordinaria /transitoria mantenendo una visione ottimistica nei confronti del Paese. Atteggiamento che ci si augura venga tenuto dalla Commissione Europea. Tuttavia da alcune settimane si assiste, non solo per fattori di carattere esogeno come la recente decisione della Bce, a un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato è dello spread. Ieri il BTP a 10 anni ha chiuso sopra il 4,5% di rendimento. Un segnale di “sfiducia” che inizia a destare qualche preoccupazione. Altre asset class da monitorare con attenzione sono il contratto future WTI che ha superato i $92 in rialzo del +11% in 3 settimane, mentre il T.-Bond statunitense rende il 4,2%.



Gli Usa non vedono la crisi

Scontata la decisione della Fed di mantenere invariati in tassi in occasione della riunione di mercoledì, l’attenzione degli operatori è tutta rivolta ai Dot Plot, ovvero la stima mediana delle previsioni sulla rotta dei tassi dei componenti del Fomc, per capire se sia possibile un altro aumento dei tassi nel 2023, e quando sarà invece decisa una riduzione nel 2024. Nel frattempo la numero uno del Tesoro statunitense è ottimista. Intervistata da Cnbc, Janet Jellen ha dichiarato che, sulla base dei dati macroeconomici più recenti, non c’è recessione all’orizzonte. Questa è la migliore condizione con l’economia in crescita e l’inflazione in calo. Scenario diverso in Europa, dove l’inflazione fatica a scendere e sempre più Paesi europei mostrano chiari segnali di recessione. Anche per questo l’indice FTSE Mib la lasciato oggi sul terreno oltre l’1%, riavvicinandosi a quota 28mila punti. Tutta l’Europa è in rosso, un movimento ancora pienamente giustificato e che non desta allarmismi considerata la stagionalità e il fatto che in assenza di un catalizzatore che favorisca il rally, possano prevalere le prese di beneficio. Che il mercato Usa goda di ottima salute lo dimostra il fermento delle IPO. Dopo ARM, domani tocca ad Instacart. Venerdì il gruppo ha alzato il prezzo di IPO la nella alta della forchetta raccogliendo $660 milioni.

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Il BTP valore fissa il bonus

Il MEF ha comunicato che il bonus fedeltà relativo alla seconda emissione del Btp Valore che è stato fissato nello 0,5% del capitale investito e sarà assegnato a coloro che lo conserveranno fino alla scadenza dei 5 anni. L’Offerta inizierà lunedì 2 e si concluderà venerdì 6 ottobre. La novità del Btp Valore è la distribuzione di cedole nominali pagate ogni trimestre. I risparmiatori privati cui si rivolge questa categoria di titoli di Stato, riceveranno una cedola, calcolata sulla base di un tasso prefissato per i primi 3 anni, che aumenta per i successivi 2 anni di vita del titolo, ovvero il meccanismo di step-up. I tassi cedolari minimi garantiti saranno comunicati il prossimo 29 settembre, mentre quelli definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento, il 6 ottobre e non potranno comunque essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti. In attesa il Btp a tasso fisso con scadenza ad aprile 2028 rende oggi il 3,9% al lordo (3,46%) al netto, mentre il titolo di Stato italiano decennale rende il 4,5%.

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