La Banca Nazionale Svizzera gioca la carta del tasso

 | 18.12.2014 13:18

h2 Forex News and Events/h2

In un intervento a sorpresa, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha giocato la carta del tasso d’interesse negativo sui depositi a vista, ora al -0,25%, ribadendo il suo impegno a difendere la soglia dell’1,20 per l’EUR/CHF. L’obiettivo per il tasso libor è stato ampliato, ora va dal -0,75% allo 0,25%, con l’ampiezza consueta dell’1%. Sebbene il taglio aggressivo del margine inferiore dell’obiettivo per il libro non avrà un impatto sul mercato interbancario, visto che le banche parcheggeranno la loro liquidità in eccesso a -25 punti base, che diventerà quindi la soglia del tasso interbancario, l’entità dell’intervento viene vista come un segnale concreto ai mercati: la BNS oserà abbassare i tassi in caso di necessità. I future sul tasso d’interesse euro-svizzero si sono impennati a quota 100,200, livello massimo da metà 2011. L’apprensione sui mercati dei tassi svizzeri è appena iniziata. A margine, segnaliamo che i tassi negativi saranno applicati ai depositi a vista sopra la soglia d’esenzione: per conti soggetti all’obbligo di riserva minimo (RR), questa soglia è pari a 20 volte la riserva minima statutaria, per gli altri la soglia è fissata a 10 miliardi di franchi, a partire dal 22 gennaio. Per il momento, le autorità nazionali non sono soggette a queste nuove misure. Non ci sono effetti diretti per la popolazione, perché i tassi di depositi per i clienti vengono fissati dalle banche commerciali, che potrebbero tuttavia dover “rivedere le loro condizioni di prestito e deposito in scia alle modiche nei tassi d’interesse sui mercati monetari”.

Di per sé, l’intervento della BNS non è stato davvero sorprendente, la tempistica invece sì. Ci saremmo aspettati un intervento sui tassi come reazione a un potenziale intervento oltreconfine nel primo trimestre del 2015, ma decisamente non prima di Natale! Ecco perché, senza un orientamento sulla tempistica del taglio inatteso, sospettiamo che l’intervento di questa settimana volto a proteggere la base minima sia stato molto costoso per la BNS. Con la BCE che segnala un vero e proprio QE in arrivo, l’”uscita della Grecia” che torna a essere argomento di conversazione, le pesanti vendite di rubli e l’impostazione prudente del FOMC rispetto alla tempistica del primo rialzo del tasso sui fondi federali (FF), era chiaro che il bilancio della BNS, già gonfiato, era destinato a lievitare ulteriormente. Nel comunicato ufficiale si legge che, “negli ultimi giorni, il franco svizzero è stato interessato nuovamente da pressioni al rialzo, il peggioramento della crisi in Russia è stato un fattore determinante di questo sviluppo”.

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L’intervento di oggi allenterà temporaneamente le pressioni a vendere sull’EUR/CHF, soprattutto nel campo degli speculatori. Saranno però necessari sicuramente altri intereventi, perché la BCE non ha ancora detto l’ultima parola. La correlazione fra EUR/USD e EUR/CHF ora è pari allo zero. Le inversioni di rischio a un mese delta-25 per l’EUR/CHF sono passate in territorio positivo (+36 punti) per la prima volta da fine ottobre. Con il miglioramento delle volatilità, prevediamo che chi vende le opzioni put spingerà di nuovo la bilancia in territorio negativo.

Sui mercati dei cambi, la reazione potrebbe essere stata più incisiva. L’EUR/CHF si è impennato a 1,20974, per poi scendere rapidamente a 1,20500. Per chi ama il CHF e le operazioni nei rifugi sicuri, l’EUR/CHF vicino a 1,21 è stato sicuramente un ottimo prezzo di entrata lunga sul franco svizzero nell’attuale contesto di avversione al rischio. In assenza di nuovi interventi, non prevediamo un seguito consistente sopra il massimo di reazione a 1,20974.

Di riflesso, l’USD/CHF è salito a 0,9848, massimo da agosto 2012. C’è stata un’inversione degli indicatori di trend e momentum. Il MACD dovrebbe entrare in zona rialzista in caso di chiusura giornaliera superiore a 0,9810, sviluppo che suggerirebbe un’estensione del trend rialzista in atto da ottobre a dicembre. Vediamo discreti ordini d’acquisto per le opzioni sopra 0,9600 prima del fine-settimana.