La Bce mette il turbo alle banche, scopriamo perché

 | 09.09.2022 19:45

In due giorni il comparto bancario europeo ha messo a segno un rialzo del 5%. A inserire il turbo è stata la Bce, con il rialzo dei tassi di 75 punti base e l’indicazione che altri incrementi importanti arriveranno a breve. Vediamo come approfittarne, proteggendosi.

L’Eurotower ha deciso all’unanimità di alzare i tassi di 75 punti base e ha detto chiaramente che altri rialzi seguiranno. Sul mercato si sono già scatenate le previsioni: Konstantin Veit di Pimco prevede altri due rialzi da 50 punti base a ottobre e dicembre, Kaspar Hense di BlueBay Am è convinto che la Bce a ottobre stringerà ancora di 75, Jörg Krämer di Commerzbank (ETR:CBKG) vede altri 50 punti base a ottobre.

Boom del settore bancario

In due giorni il comparto bancario europeo ha messo a segno un rialzo del 5%. Unicredit (BIT:CRDI) ieri ha chiuso con un +6% a cui oggi aggiunge un altro +4%. Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) +8% in due sedute, Bper (BIT:EMII) +7,5%.Stesso movimento in Europa con il +10% in due sedute di Deustche Bank, il +7% di SocGen e del Banco Santander (BME:SAN).

Ma perché le banche volano su una notizia in gran parte attesa?

Il motivo è semplice e, come sempre, è una questione di numeri. Facciamo due conti insieme.

Tra le diverse decisioni, il board ha annunciato che anche i depositi bancari presso la Bce, d’ora in poi, verranno remunerati allo 0,75%.
Sembra poco, ma arriviamo da un anno con una remunerazione a zero e prima era, addirittura, negativa (-0,5%), questo per spingere le banche a non tenere ferma la liquidità ma immetterla sul mercato e far crescere l’economia.

Ora, secondo la Bce, sarebbe meglio che l’economia non corra troppo, per non surriscaldare i prezzi. E dunque l’Eurotower è tornata a remunerare i depositi bancari, per lasciare della liquidità congelata in modo da non alimentare la fiamma dell'inflazione.

Le banche europee hanno attualmente 670 miliardi di euro di depositi presso la Bce, moltiplicati per il tasso dello 0,75% significa per le banche un pacchetto di 5 miliardi. Sono ritorni che vanno direttamente a utile e che il mercato valutarà applicando un multiplo ad esempio il p/e, che sul settore quest'anno viaggia sulle 7,9 volte.

Si tratta insomma di una bella somma, come sottolineano gli analisti di Equita, secondo cui le banche avranno un beneficio in termini di margine d’interesse.

Ma non sono questi i conti finali. La realtà è che le banche europee hanno un’opzione in più e potranno aumentare i loro depositi presso la Bce facendo lievitare quei 5 miliardi ancora, oltre a sperare in tassi sempre più alti. Quindi un doppio effetto: un confronto con anni di margini depressi e la possibilità di aumentare i depositi presso la Bce per farseli remunerare a tassi in aumento (volumi e margini insieme).

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La seconda buona notizia è arrivata sul fronte del Tltro, il programma di finanziamenti agevolati al comparto non è stato chiuso e a quanto pare andrà avanti per altri mesi altra buona notizia.

Da tempo, gli analisti avvertono che, in caso di rialzo dei tassi, le banche e il comparto assicurativo potrebbero approfittarne mettendo a segno una forza relativa sugli altri settori, ovvero performando molto meglio.

La nostra visione rimane quella di una crisi a rallentatore, nessuno scoppio di bolla ma dei trimestri difficili per Stati Uniti ed Europa che si propagheranno anche al resto del mondo. Le cause sono note: tassi in aumento, costi dell’energia più alti e colli di bottiglia alla catena di approvvigionamenti. Ci aspettiamo che la situazione inizierà a migliorare quando, paragonando l'indice dei prezzi con i 12 mesi precedenti, ci sarà una base di paragone per calcolare l'inflazione molto più semplice ovvero paragonando i prezzi rispetto ai mesi dove i costi e inflazione erano già saliti.

Il grafico sottostante divide l'inflazione Usa per le sue componenti principali. In grigio quella legata ai prezzi dell'energia, mentre la linea gialla mostra il prezzo del petrolio, che oggi si muove sugli 86 dollari al barile per il Wti.