La BCE rivede l’ELA greco, pressione sull’EUR

 | 01.04.2015 14:34

h2 Forex News and Events/h2

L’EUR permane sotto pressione con i negoziati sulle riforme greche che appaiono a un punto morto, e ciò malgrado i dati discreti sul PMI manifatturiero in tutta Europa. Il flusso di notizie più recenti da Bruxelles e da Atene segnala che non sarà raggiunto nessun accordo prima di Pasqua. Tale prospettiva non è rosea per un rimborso del debito al FMI a partire dal 9 aprile. I responsabili delle politiche della BCE esamineranno con preoccupazione il loro piano per l'erogazione di liquidità di emergenza (ELA) a favore della Grecia. Le banche greche hanno registrato enormi deflussi di depositi per il sesto mese e dipendono dai prestiti dalla banca centrale greca per godere di liquidità. Recentemente la BCE ha rivisto al rialzo l’importo che le banche centrali greche possono prestare alle banche nazionali portandolo a 71,1 mld di EUR. I fondi dell’ELA mantengono a galla la Grecia (dopo che la BCE ha sospeso l’uso da parte delle banche dei bond spazzatura greci come garanzia). Nel corso della riunione settimanale il Consiglio direttivo della BCE studierà se ulteriori prestiti alle banche greche a rischio (che convogliano i fondi al governo greco) sono auspicabili. Il bilancio della BCE è attualmente alle stelle (2246 mld di EUR) con significativi prestiti TLTRO alle banche e con l'acquisto da parte della BCE di titoli di Stato. Restiamo fondamentalmente negativi sull'euro e sull’EUR/USD. La chiusura di ieri dell’EUR/USD al di sotto della MM a 21 giorni a 1,0780 indica un movimento ribassista verso 1,0458. L’EUR/GBP, al sicuro sotto la media mobile a 65 giorni, indica un sostenuto momentum ribassista, che punta al minimo ciclico a 0,7000. Altrove, pare che la strategia semi-segreta del presidente della BCE atta a svilire l'euro per stimolare la crescita stia riscontrando effetti positivi. Il PMI manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a 52,2 a fronte del 51,9 atteso/precedente mentre il PMI manifatturiero tedesco è salito leggermente a 52,8 a fronte del 52,4 atteso/precedente. Chiaramente l'Europa osserva i riverberi dei "colpi verdi". I buoni numeri economici sosterranno i titoli europei, dopo un mese di marzo robusto. Nel corso della seduta negli Stati Uniti, i forti dati dagli Stati Uniti iniziano a incidere da oggi. La relazione sull’occupazione è stata anticipata per mostrare che 225K posti di lavoro sono stati aggiunti nel mese di marzo dopo il dato di febbraio con 212k unità.

Per il momento meglio non sottovalutare la crescita svizzera... Il PMI manifatturiero svizzero ha sorpreso al rialzo attestandosi a 47,9 a fronte del 47,5 atteso e al 47,3 come primo dato. Ci sono stati aumenti solidi in uscita a 49,8 da 47,3 e il dato sugli acquisti si attesta a 46,8 da 41,1. Inoltre, il prezzo di acquisto è aumentato a 26,3 da 12,9. È interessante notare che, mentre i nomi imprese svizzere deploravano la "fine dei giorni" e lo "tsunami economico" in seguito alla decisione della BNS di rimuovere il tasso di cambio minimo EUR/CHF, il PMI di oggi e il Swiss Kof di ieri narrano una storia diversa. L'indicatore KoF ha inaspettatamente registrato un’ascesa lieve a 90,8 a fronte di un declino generale a 88,0 con una spesa interna (consumi) solida che compensa il calo delle esportazioni dovuto al CHF forte. L'indice è stato ideato per prevedere la direzione dell'economia svizzera nel corso dei prossimi 6 mesi. Sebbene l'economia svizzera senta chiaramente l'effetto delle decisioni della BNS per porre fine alle limitazioni, con il sentiment nell’ambito dell’edilizia e nel settore finanziario ulteriormente intaccato, il potenziale al ribasso non è poi così rilevante come originariamente profetizzato. Di fatto, secondo l'istituto svizzero KOF la crescita è attesa per il 2015. A causa del QE, della crisi greca irrisolta e delle aspettative per un modesto recupero della Svizzera, siamo ribassisti sull’EUR/CHF. L’EUR/CHF sta ora testando minimi che non si osservavano da febbraio a 1,04198. Qualsiasi violazione al di sotto dovrebbe innescare un’estensione del momentum ribassista a 1,0200. La divergenza politica dovrebbe portare al rialzo l’USDCHF. L’USD/CHF continua a rimbalzare oltre la resistenza oraria a 0,9695 indicando un miglioramento dell’interesse all'acquisto a breve termine. Gli operatori saranno concentrati sulla prossima area di resistenza situata a 0,9984.

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