La BNS diffonde il suo rapporto annuale

 | 23.03.2017 13:36

Dall’ultimo rapporto annuale della BNS emerge che la banca centrale svizzera ha acquistato circa 67 miliardi di CHF in valute straniere per proteggere il franco.

Si tratta di una cifra inferiore rispetto al 2015, quando fu rimossa la base minima di cambio.

La BNS ritiene ancora che il franco sia “significativamente sopravvalutato” e dunque la politica dei tassi d’interesse negativi è più calzante che mai.

Per ora, però, la banca mantiene un approccio attendista.

Le incertezze politiche in Europa pesano molto sull’EUR/CHF e crediamo che le pressioni ribassiste non accenneranno a diminuire.

Sul fronte dei dati svizzeri, l’inflazione non è mai stata così elevata, allo 0,6% a/a, e il tasso di disoccupazione rimane moderato, al 3,6%.

Le esportazioni preoccupano un po’ di più, alla luce dei due cali consecutivi di gennaio e febbraio (rispettivamente -4% e -2,2%).

Nel breve e medio termine, il franco svizzero dovrebbe rimanere sotto quota 1,0800 e la BNS probabilmente interverrà per evitare un rafforzamento eccessivo.

Infine, nonostante i massicci programmi di QE, crediamo che la BCE a breve entrerà in un ciclo di restringimento – con l’obiettivo di ridurre la divergenza con la politica degli USA – cosa che gioverà sicuramente all’economia svizzera.