La bolla tech si sta sgonfiando ma non è ancora sgonfia del tutto

 | 24.09.2020 10:08

Se andate a riprendere le mie analisi dai primi giorni di settembre troverete titoli come:

  • Questo rally sembra senza fine, sarà davvero così? 03/09
  • Molto significativo il NON rimbalzo d venerdì... dei mercati 05/09
  • Il mercato o cresce all'infinito o crolla 07/09
  • Le bolle scoppiano sempre. La bolla FANMAG non farà eccezione 08/09
  • Vi dico come, quando e perché scoppierà la bolla dei tecnologici 11/09
  • Mi sbilancio e vi dico cosa lasceranno le 4 streghe di settembre dietro di loro 18/09

Non scrivo questo incipit della mia analisi quotidiana per voler essere autoreferenziale ma per sottolineare che i presupposti di quello che è accaduto ieri erano evidenti da molti giorni.

Ma nonostante questo ancora ieri ed ancora adesso ci sono investitori che non vogliono vedere quello che il mercato mostra chiaramente a chi lo guarda senza opinioni da difendere o interessi da proteggere ma con l’occhio esperto di 30 anni di trading.

Ricordo la bolla Dot.com.  L’euforia di quei mercati, i volumi altissimi.

Ieri sera quando guardavo venire giù il Nasdaq ripensavo a quei momenti.

Ieri è crollato tutto il 90% dei titoli trattati era in rosso.
Il mercato ha venduto tutto senza distinzioni.
 
Ecco lo spaccato dei vari settori del S&P 500: 

  • Health Care: -1.08%
  • Consumer Staples: -1.56%
  • Utilities: -1.61%
  • Industrials: -1.76%
  • Financials: -2.19%
  • Consumer Discretionary: -2.24%
  • Communication Services: -2.68%
  • Real Estate: -2.91%
  • Materials: -2.93%
  • Information Technology: -3.21%
  • Energy: -4.55%

Non si è salvato nulla.

Il Tema di oggi è: sono finite le vendite? Purtroppo, secondo me no.

Il Nasdaq si muove in direzione dei 9500 punti che sono a circa il 10% dai livelli attuali.

Analizziamo una ad una le componenti più interessanti sul tavolo in questo momento:

Tema dollaro

Quando c’è la fuga dai mercati, i mercati tornano a comprare il dollaro, visto ancora come divisa rifugio. Nello storno del mercato azionario di marzo, il dollaro era passato in poco tempo da 1.15 a 1.07. Nel recente storno dei mercati azionari, il dollaro è tornato a rafforzarsi passando in poche sedute da 1.1950 (circa) agli attuali 1.1650. Questo movimento è da seguire. Esso non solo funge da indicatore (quanto più il dollaro sale, tanto più la percezione della paura è elevata), ma influisce anche sull’andamento delle commodities, in particolare di oro e petrolio.

Tema oro

L’oro, in particolare, ha registrato una correlazione inversa con il biglietto verde nelle ultime sedute. E’ il rafforzamento del dollaro, per il momento, il catalizzatore sulle vendite dell’oro, vendite in aumento esponenziale a causa del posizionamento del mercato su questa commodities. Gli investitori avevano accumulato oro approfittando della discesa dei prezzi.

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Nella seduta di ieri, questa esposizione è diminuita, lo dicono chiaramente i prezzi. Io credo che che l’oro possa scendere ancora un po’. E magicamente terminerà quando la fase delle svendite terminerà e l’oro ricomincerà ad essere acquistato come bilanciamento dei portafogli.