Investing.com | 25.04.2022 09:01
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, come riportato nella tabella qui sotto, l'impatto della guerra in Ucraina sta penalizzando la crescita globale. Germania e Italia restano quelle che hanno più da perdere vista la loro dipendenza energetica dal gas russo. Mentre il governo italiano si sta "adoperando" per cercare nuovi fornitori, la Germania resta ancora poco convinta di poter fare a meno del gas di Putin.
Nel dettaglio si prevede che la crescita globale "rallenterà" dal 6,1% nel 2021 al 3,6% nel 2022 e al 3,3% nel 2023, mentre le previsioni per il PIL italiano per l'anno in corso sono scese al 2,3% in pochi mesi e la proiezione per il 2023 è stata rivista all'1,7%.
Le pressioni sui prezzi delle materie prime hanno portato ad aumentare anche le proiezioni dell'inflazione al 5,7% nelle economie "avanzate" e all'8,7% nei mercati "emergenti".
In aggiunta il blocco "totale" delle navi sulle coste cinesi, nello specifico a Shanghai, per via della politica "zero Covid" porterà ad ulteriore stress inflazionistico.
Infatti molti non si "rendono" conto di quanto commercio viene "fatto" via mare. E questa "congestione" si riflette anche sul lato terrestre perchè nessuno può ricevere merci e i camion non possono partire.
Il mercato ribassista continua.
In questo periodo, più che negli scorsi anni, le correlazioni di mercato cambiano continuamente e drasticamente.
Una su tutte è quella tra Gold e obbligazioni, mentre il primo sta avendo un trend positivo le obbligazioni stanno crollando. Ciò costringerà le banche centrali a migliorare le riserve internazionali per dare più credibilità alle proprie valute. E l'oro giocherà un ruolo "fondamentale" come asset.
Intanto i produttori di materie prime hanno "generato" un flusso di cassa 3 volte superiore rispetto agli anni precedenti, ciò continuerà ad attrarre capitali in questi settori.
E' interessante vedere come i rendimenti nominali del decennale americano hanno avuto in passato una correlazione "inversa" con il metallo prezioso mentre oggi è positiva. Infatti mentre le obbligazioni sono state vendute le materie prime, nello specifico il gold, sono state acquistate. In più possiamo notare come dopo ogni inversione della curva dei rendimenti (us10y-us02y) l'oro abbia avuto buone performance.
Attualmente è dovuto ai tassi di interesse più elevati a causa dell’inflazione in rapido aumento e al rischio geopolitico inaspettato.
Sarà importante monitorare il Silver, ancora non si è "prezzato" e di conseguenza non ha seguito del tutto le altre materie prime.
Contrariamente, il mais ha raggiunto i livelli più alti in un decennio (ed è solo aprile).
Inoltre nel "tentativo" di allentare i prezzi della benzina, Biden consentirà la vendita di benzina "miscelata" con livelli più alti di etanolo ed esonererà la E15 dalle "restrizioni"
antinquinamento che bloccano le vendite nel periodo estivo nelle aree in cui i livelli di "smog" sono alti. Nello specifico l'E15 è composta per il 15% da etanolo, un biocarburante prodotto dal mais che potrebbe portare ulteriori rialzi del suo prezzo.
Benzina meno cara ma costo del cibo in aumento.
Dal punto di vista fondamentale il mercato nei prossimi mesi dovrà affrontare numerose sfide come la sopravvalutazione e gli utili aziendali mentre la Fed si impegna da un lato ad alzare i tassi in maniera più aggressiva e dall'altro iniziare a ridurre il bilancio.
In questi anni abbiamo visto valutazioni troppo alte delle azioni, anche a causa del ciclo rialzista a cui abbiamo assistito, con la convinzione per molti che "questa volta fosse diverso". Alla fine, sembra non esserlo.
Tuttavia, con i tassi di interesse in aumento la "sopravvalutazione" è a rischio, storicamente la Fed aumenta i tassi e i prezzi scendono "drasticamente" mettendo in "pericolo" gli utili e la redditività delle società.
Secondo un sondaggio fatto da BofA i trade più importanti, anche questo mese, continuano ad essere quelli long sul petrolio e materie prime, short sui treasury e i tech.
Proprio del settore "Tech" fanno parte i FAANG, le aziende più grandi ed importanti.
Beniamini, negli ultimi anni, degli investitori con una capitalizzazione di mercato che ha
raggiunto e superato gli 8 trilioni di dollari durante i loro massimi. L'indice FANG+ post-Covid, fino al suo ultimo nuovo massimo a novembre 2021, ha reso oltre il 200% mentre attualmente è in calo del 30% dai massimi.
Cambiando le notizie cambia la percezione o davvero qualcosa sta andando "storto"?
Meta (ex Facebook (NASDAQ:FB)) e Netflix (NASDAQ:NFLX) hanno perso rispettivamente il 50% e il 70% dai loro massimi, bruciando oltre i 900 miliardi di dollari. L'alta concorrenza si è fatta sentire da parte dei colleghi TikTok, Snapchat e Youtube di Meta e Disney, HBO e Prime di Netflix. Le piattaforme hanno perso migliaia di utenti e abbonati, sia perchè i giovani stanno preferendo altre piattoforme sia perchè i contenuti offerti non sono ai livelli precedenti.
Mentre Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) hanno perso dai loro massimi rispettivamente il 10%, il 20% e il 15%. Evidenziando i solidi fondamentali delle loro attività, la "bassa" competitività con le altre aziende delle stesso settore e un bilancio positivo.
Potrebbe essere il momento di cambiare l'acronimo con T di Tesla (NASDAQ:TSLA) e D di Disney a discapito di Meta e Netflix?
Ebbene, creiamo il "nuovo" indice! Tesla, Apple, Amazon, Google (alphabet) e Disney.
Quello che si ottiene è l’andamento del prezzo, tenendo conto delle oscillazioni delle singole azioni, dell’indice e lo confrontiamo con il FANG+. Da subito notiamo come i due indici per via delle azioni in comuni e il precedente periodo rialzista abbiano un andamento simile, ma hanno avuto dei ritracciamenti diversi e per l'indice da noi creato, il TAAGD, le "perdite" sono state minori e seguite da forti recuperi (la volatilità non manca).
Questo indice sarà utile osservarlo nelle prossime settimane poiché costituisce un "termometro" del sentiment degli operatori che attualmente stanno spostando i loro capitali su asset più difensivi e questo non è tra quelli, quindi, eventuali cambiamenti di trend al rialzo potrebbero dare informazioni utili riguardo al "clima" in cui ci troviamo.
Inoltre è stato interessante utilizzare un indice di "forza relativo" scegliendo come asset da rapportare l'ETF Invesco Technology S&P US Select Sector UCITS ETF (BIT:XLKS) ossia il tech che ha registrato delle perdite dal massimo di marzo 2022 del 10%. L'indice TAAGD (da me creato) sta sovraperformando il settore di riferimento XLK, e nel momento in cui il prezzo vada al ribasso mi aspetterò che i mercati facciano l'esatto opposto.
Concludendo, l'andamento degli ultimi mesi ricorda molto i mercati azionari del 2018 e i cicli ribassisti, parallelo storico che sta "dimostrando" di avere diverse analogie.
Uno storno ad inizio anno, un ciclo economico che cambia e una Fed che taglia gli stimoli monetari (ne ho parlato in questa analisi ).
Aspettiamo aggiornamenti.
Intanto qual è il vostro pensiero al riguardo, quali saranno i prossimi FAANG?
Che titoli state valutando?
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".
Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.