La correzione di aprile è stata rumore o segnale per i mercati globali?

 | 07.05.2024 09:13

Aprile è stato un mese difficile per gli investitori, ma il rimbalzo dei prezzi degli asset nei primi giorni di maggio ha rilanciato le aspettative che il peggio sia passato. Uno dei principali catalizzatori dell’inversione di tendenza: i dati sulle buste paga statunitensi di venerdì, che hanno registrato un aumento sostanzialmente inferiore alle attese nel mese di aprile. La “folla” considera la notizia come nettamente positiva perché aumenta le probabilità che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse quest’anno.

Anche se questa visione è corretta, il che è aperto al dibattito, non è priva di rischi per i mercati. Molto dipende dalla velocità e dall’entità del rallentamento dell’economia statunitense. Un raffreddamento modesto contribuirà probabilmente ad attenuare l’inflazione, che negli ultimi aggiornamenti è stata più solida del previsto. Ma la decelerazione dell’attività economica potrebbe tornare a colpire se il rallentamento dovesse avere un sostanziale slancio verso il basso.

“È un po’ presto per dichiarare che l’economia statunitense ha compiuto un atterraggio morbido, dato che la Fed mantiene ancora i tassi di interesse a livelli restrittivi”, afferma Bill Adams, capo economista della Comerica Bank. “Ma il report sull’occupazione di aprile aiuta a spianare la strada verso questa destinazione”.

Per alcuni analisti, tuttavia, il rischio di un rallentamento dell’economia superiore a quello ipotizzato dal consenso è significativo.

“Il motivo per cui penso che la Fed vedrà abbastanza per tagliare [i tassi d’interesse] è che siamo più vicini all’atterraggio duro dello spettro”, consiglia Andrew Hollenhorst, capo economista statunitense di Citi.

Una cosa è chiara nel cambiamento delle aspettative di taglio dei tassi: i future sui Fed funds di questa mattina valutano moderatamente alte le probabilità di un primo taglio dei tassi a settembre, con un notevole cambiamento rispetto a una settimana fa.