La crescente e sempre più concreta minaccia di un default italiano

 | 22.06.2020 09:52

Innanzitutto tengo a precisare che quanto leggerete di seguito non è stato scritto con l’intenzione di fare terrorismo psicologico (cosa che non mi compete) ma è stato fatto unicamente con lo scopo di tentare di spiegare quello che potrebbe accadere con discrete probabilità in futuro (2021-23).

Mi scuso vivamente per la lunghezza dell’articolo ma, vista la rilevante importanza della situazione, non sono riuscito a fare di meglio. Per vostro sollievo però, ci risentiremo a settembre.

Colgo quindi l’occasione per ringraziare tutti quelli che pazientemente mi leggono ed auguro loro buone vacanze in anticipo.

Realisticamente parlando, veniamo subito al punto e, diciamocelo chiaramente!

Con questo mix di debito pubblico, tassazione e burocrazia, l’economia italiana rimarrà ferma molto a lungo e le vie d’uscita (se non con un peggioramento perpetuo del rapporto debito/PIL) non ci sono.

E cosa importante, smettiamola di dare colpe ad altri, per quello che potrebbe succedere, quando le colpe sono solo ed esclusivamente nostre. Se da quarta potenza mondiale rischiamo di diventare il Gibuti non è responsabilità di Germania, Olanda, Svezia e via dicendo!

Perchè:

A) le centinaia di miliardi di euro gettate al vento per opere pubbliche mai finite
B) la burocrazia architettata ad arte per impedire ad artigiani e PMI di lavorare serenamente
C) il perenne e volontario mantenimento dello “stato d’emergenza” (che fa comodo, e non solo comodo, alla politica) sui rifiuti, crisi idriche, stradale, immigrazione ecc…
D) l’elevatissima tassazione rapportata ai servizi ricevuti (che ormai definirei nulli). Ci vantavamo (o vantiamo) del nostro sistema sanitario ma probabilmente non sappiamo cosa accade in molti altri Stati Europei
E) i privilegi insensati della politica (al di là dei numeri, è una questione di rispetto per chi paga loro gli stipendi, I CITTADINI!)
F) il bilancio in rosso dell’INPS per il decimo anno consecutivo. E la causa non è certamente la stolta motivazione “1 giovane deve pagare per 5 pensionati”, ovvero la bassa natalità rapportata all’aumento dell’aspettativa di vita.
G) il tasso di cambio lira/euro
H) l’intenzionale irresponsabilità privata nel gestire la cosa pubblica (infrastrutture e trasporti)
I) e potrei andare avanti ancora ed ancora …

le hanno create i nostri governanti (di destra e di sinistra), con la compiacenza di una parte del Popolo Italiano, durante gli ultimi 30 anni. NESSUNO ce l’ha imposto!

E se ora ci ritroviamo, con un rapporto debito pubblico/PIL che potrebbe andare nel prossimo triennio al 200%, a dover elemosinare aiuti in Europa sperando nel “fondo perduto” (inteso come prestito da restituire a tasso zero) dobbiamo solo ripeterci in coro e ad alta voce “mea culpa”!

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Il senso di responsabilità imponeva un modo d’agire diverso relativamente ai punti sopraccitati. Non si tratta di questioni di destra o di sinistra ma di semplice buonsenso.

Voglio dire che sarebbe bastato agire con l’accortezza e la lungimiranza di un buon padre di famiglia (non serviva e non serve un politico strapagato con soldi pubblici per comprendere cosa è giusto o sbagliato).

Per esempio: i rifiuti lasciati settimane sulle strade alimentano solo il teatrale scontro politico che poi “sovvenziona” lo stato d’emergenza. Certo che poi anche la mancanza di fondi comunali (voluta o meno) gioca la sua parte.

Ma anche io, che sono un semplice e comune cittadino, ben capisco che i rifiuti che giacciono sui marciapiedi non sono cosa buona e giusta. Ma lo comprendo ancor prima che questo possa accadere!

E riesco pure a comprendere che, senza pensare né a destra e né a sinistra, se dopo 10 anni dal terremoto dell’Aquila, nonostante siano disponibili 44 milioni di euro di fondi, nessuna scuola pubblica è tornata agibile e gli studenti ancora studiano nei MUSP (Modulo ad Uso Scolastico Provvisorio), qualcosa non funziona.

Addirittura la mia mamma (non aveva conseguito la licenza elementare, non sapeva cosa fosse la politica, ma aveva un senso del rispetto tale da lasciar attoniti) ben comprendeva che se, con i soldi necessari a disposizione, avesse dovuto pagare un geometra, i costi dei materiali e manodopera per farsi costruire una casa, e poi quella casa l’avesse lasciata incompiuta, quei soldi sarebbero stati “buttati al vento”. E solo un idiota, di destra o di sinistra che sia, avrebbe potuto fare una cosa del genere.

Ad ogni modo, a modesto parere, la politica (con i suoi 66 Governi Repubblicani in 72 anni) anziché essere diventata un ufficio di collocamento per futuri pasticceri e pasticcioni avrebbe dovuto, e dovrebbe, invece servire a:

A) essere a completa disposizione dei proprietari dello Stato (Popolo Italiano), E NON VICEVERSA, mettendoli nelle condizioni di poter adempiere ai loro doveri (tra cui il pagare tasse eque in rapporto ai servizi ricevuti) ed in caso di necessità supportarli nel limite del possibile.
B) programmare strategie macro-economiche di business nazionale (il futuro)
C) interrogarsi intellettualmente su come garantire il benessere e la sicurezza dei cittadini emanando leggi di conseguenza
D) pensare come attrarre investimenti stranieri che possano essere positivi al Sistema Paese
E) chiedersi come “investire” sui propri giovani offrendogli strutture ed insegnamenti adeguati

Ma mi accorgo che il programmato degrado culturale a cui ci hanno portato, legato all’insaziabile egoismo, non consente più diatribe su questioni di intelletto e, pertanto, la spartizione delle torte (pasticceri e pasticcioni) è diventato il metodo piu’ facile per risolvere le contese.

Come potrebbe accadere il default programmato italiano?

A malincuore, devo constatare che i numeri stanno diventando sempre più impietosi e il rischio di un default programmato continua a salire (ora 35% pox).

Per il Paese Italia, l’unica via d’uscita rimane, oltre al sostegno illimitato della BCE, quello di un improbabile sussidio completamente gratuito nelle casse dello Stato (inteso come denaro erogato senza obbligo di restituzione di interessi e capitale).

Se cio’ non dovesse accadere, e al 99% non accadrà (perché se accadesse significherebbe che l’EU si vedrebbe di fronte l’ipotesi che possa davvero scoppiare una bomba atomica su tutto il suolo Europeo), le cose dovrebbero peggiorare ulteriormente.

L’aggravarsi della situazione potrebbe portare, oltre a corposi tagli della spesa pubblica (vedi pensioni), a 4 diverse ipotetiche soluzioni dolorose (2 per finanziamento immediato dello Stato, e 2 a medio termine) ma non ancora devastanti:

Finanziamento immediato
1) patrimoniale
2) prelievo forzoso sui conti correnti (come già avvenne nel 1992)

Finanziamento a medio termine
3) aumento della tassa di successione
4) aumento tassazione buoni postali

Probabile all’80% che per emanare quanto sopra (in toto o in parte) ci si avvalga di un Governo Tecnico la cui istituzione potrebbe essere il campanello d’allarme su quanto potrebbe accadere successivamente.

Il problema potrebbe diventare “mortale” nel momento in cui il default programmato diventasse realtà; questo accadrebbe (con 80% di pox) sotto forma di “haircut”, tramite uno scambio di titoli volontario mediante l’applicazione della clausola di “azione collettiva” (CAC -introdotta con Decreto del Ministro delle Economie e Finanze del 7-12-2012 ed entrata in vigore il 1 Gennaio 2013-) tra l’Italia, la BCE e le altre Banche Centrali Nazionali Europee. Tale clausola metterebbe al riparo la BCE e gli altri Paesi EU, facendo ricadere il peso della ristrutturazione solo sul suolo nazionale.

In questo caso il valore dei Bond Nazionali (BOT, BTP, BTPi, CCT, CTZ) potrebbe subire un taglio minimo del 50% creando perdite elevatissime agli investitori privati, mettendo cosi le nostre banche a serio rischio ricapitalizzazione/default (attenzione al “bail in” che non esisteva nel caso “Grecia 2012” e che tradotto diventa “opera di salvataggio interno tramite l’esclusivo coinvolgimento dei propri investitori, che si tratti di azionisti, obbligazionisti o correntisti”).

Tale clausola CAC esclude qualsiasi tipo di Bond Nazionali di durata 1 anno e non è retroattiva, quindi varrebbe solo per Titoli emessi a partire dal 1 Gennaio 2013.

Attualmente le banche italiane detengono circa 400 Mld. di Bond (1/5 di tutte le emissioni) che oltretutto, in questo periodo, giocano una parte notevole nella creazione degli utili di bilancio. Ma le Banche stesse, essendo i maggiori detentori di debito pubblico, saranno quelle che potranno “decidere” se far applicare o meno tale clausola al Governo Italiano.

Infatti dal 1 Gennaio 2022, con la riforma del Mes i titoli del debito pubblico dei Paesi dell’Eurozona non dovranno più avere una clausola di azione collettiva a maggioranza doppia bensì a maggioranza singola “single limb CACs” (quindi basterebbero le Banche). E non dimentichiamo che dalla loro parte hanno la legge sul “bail in” che garantisce l’esclusione dell’intervento pubblico (una mano tesa al Governo) .

E attenzione (faccio dietrologia)! Eliminare del tutto il denaro contante NON SAREBBE la soluzione migliore per eliminare le mafie (come il buon Governo vuol far credere) MA SAREBBE la soluzione migliore per poter applicare al meglio il “Bail in”!!

Comunque, anche se saremo salvati per l’ennesima volta (come mi auguro con tutto il cuore), il destino dell’Italia, delle Aziende Italiane e della Borsa Italiana rimane tempestoso poichè, per ora (ma dubito ce ne possano essere nei prox 3-5 anni), le ricette per rilanciare l’economia non esistono (avremo sempre un gatto che si morde la coda).

Infine, non dimentichiamoci che, coronavirus o meno, eventuali perdite scritte a bilancio da Società per Azioni non svaniscono nel nulla, ma devono essere ripianate.

OPERATIVITA’

FTSE MIB – Il raggiungimento dell’ipotetico ultimo target rialzista tarda ad arrivare. Di conseguenza Venerdi 19 Giugno si è provveduto ad aprire posizione short (19700 punti) con primo target in area 17500 (secondo target area 15900 -pox 90%-).

Strategia – raddoppio posizione in caso di allungo imminente in fascia 21-22000. In caso si raggiunga il primo target entro 20-30gg si potrebbe tentare uno “stop & reverse Long” ma al momento gli indicatori non possono essere d’aiuto.

LEONARDO – Venerdi scorso ci si è posizionati short al prezzo di 6.56. Nessuno Stop Loss

BPM (MI:PMII) - Venerdi scorso ci si è posizionati short al prezzo di 1.35. Nessuno Stop Loss

FIAT - Venerdi scorso ci si è posizionati short al prezzo di 8.45. Nessuno Stop Loss

PRYSMIAN (MI:PRY) - Venerdi scorso ci si è posizionati short al prezzo di 20.40. Nessuno Stop Loss

I 4 titoli di cui sopra seguiranno sostanzialmente l’indice principale. Pertanto, in caso di allunghi dell’indice in fascia 21-22000 si provvederà al raddoppio posizione altrimenti si provvederà a prendere profitto qualora il FTSE MIB raggiungesse il target in area 17500

GAS NATURALE – Long da 1.98 (meno 16% circa). Mantenere per target 2.70 – Nessuno stop loss
Dopo aver raggiunto il primo target in fascia 2.10-2.20 il prezzo ha subito un pesantissimo storno che lo ha riportato sui minimi di inizio Aprile. Tuttavia, il grafico trimestrale rimane impostato lateral-rialzista con supporto proprio tale minimo 1.5210.

GOLD – Nonostante si possa comunque verificare una tempesta sui mercati, non è detto che l’Oro possa sfondare i massimi storici intraprendendo un’ ulteriore poderosa fase rialzista (45% pox). Al momento infatti un imminente allungo in area 1850-1900 favorirebbe un posizionamento short con target finale in area 1490. Stop Loss 1960.

Termino ricordando che ogni investimento Multiday o “tipo cassettista” deve:
A) sempre seguire una strategia ben precisa
B) essere diversificato e proporzionato in base alle proprie risorse economiche
C) sempre essere supportato da buona disponibilità cash

Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
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