La curva dei rendimenti obbligazionari è prossima all'inversione?

 | 17.02.2022 15:02

Normalmente i tassi d'interesse rispettano una curva fisiologica che vede le scadenze a lungo termine rendere di più rispetto quelle a breve termine. Il motivo è semplicissimo: un creditore (l'investitore) che presta denaro ad un debitore (l'emittente di un'obbligazione) chiederà un ritorno più alto dal suo prestito tanto più lontana sarà la scadenza dello stesso (e quindi il periodo in cui tornerà in possesso del denaro prestato).

Tuttavia, nel mondo le cose non si muovono in linea retta, ma tendono ad oscillare. In alcuni periodi storici è possibile assistere ad una contrazione di questa curva ed in altri momenti ad una sua espansione. Quello che però interessa in questo articolo è mettere in evidenza la correlazione tra l'andamento della curva e le recessione sui mercati finanziari. L'inversione della curva è probabile o addirittura prossima? Anche questa volta ci sta avvisando di una possibile recessione dei mercati? Scopriamolo. 

Da molti anni, la tendenza innescata dalla curva ha registrato una inesorabile discesa verso lo zero. La trendline ribassista che è possibile disegnare sul grafico ci offre interessanti spunti per "piazzare" due livelli di resistenza entro la quale i rendimenti del treasury americano può spingersi. L'area degli obiettivi di prezzo si stringe intorno al 2,38% ed al 3%. Il raggiungimento di tale area è molto importante perché, come vedremo a breve, porterebbe il rendimento sul biennale a superare quello decennale, causando l'inversione della curva.