Antonio Gamma | 19.05.2020 10:35
Intesa Sanpaolo (MI:ISP) come tutti i titoli bancari, ha sofferto molto la pandemia. Da inizio anno il titolo cede il 37,3% al pari del comparto bancario europeo, -39% peggior settore in Europa. Il timore è che, come nel 2018, i default aziendali si traducano nel mancato pagamento dei crediti alle banche, le famose sofferenze.
A differenza però del 2008, stavolta l’Unione europea e Bce stanno agendo con maggiore risolutezza. Dalle quantitative easing al probabile recovery fund fino al piano franco tedesco da 500 milioni di euro, che oggi sta sostenendo i nostri titoli di stato. Un’altra differenza con il passato è che stavolta è sanitaria non economico e finito la pandemia ed è molto probabile assistere si al mancato pagamento di qualche rata ma non significa non pagare l’intero debito, solo prolungarlo di qualche mese.
Dal canto suo Intesa come tutte le altre banche ha azzerato il dividendo, tenendo fieno in cascina per rafforzare la solidità patrimoniale e, se ce ne fosse bisogno, affrontare eventuali perdite sui crediti. Secondo Giacomo Alessi, analista di Marzotto Sim "i parametri di patrimonializzazione di Intesa restano molto alti e tra i migliori in Italia: Cet1 al 14,2%, Tier1 al 16,1% e Total Capital ratio al 18,5%".
In un contesto come questo, con il titolo fortemente penalizzato e uno scenario come quello della fine dei lockdown che si sta manifestando e la ripresa delle attività produttive, il mercato in queste ultime sedute sta provando a scommettere sul settore bancario.
Non tutti gli strumenti però a parità di performance di Intesa offrono lo stesso risultato. Proviamo ad analizzare i certificate Athena, nome preso in prestito dalla Dea guerriera e vergine, ha varie funzioni: difende e consiglia gli eroi, istruisce le donne industriose, orienta i giudici dei tribunali, ispira gli artigiani, protegge i fanciulli.
Confrontiamo il rendimento che si avrebbe acquistando direttamente un titolo o ad esempio un certificate Athena ve ne sono diversi abbiamo preso come esempio uno emesso da Natixis con isin IT0006746231.
Certificate contro azione. Il valore del tempo
Il certificate emesso da Natixis con Isin IT0006746231 quota ampiamente sotto la pari a 570 euro perché riflette il forte calo di Intesa in Borsa rispetto al livello iniziale di 2,4715 euro.
La durata del prodotto è 5 anni e, a scadenza, con Intesa a 1,452 euro +2,2% dai livelli di oggi, il certificate verrà ritirato a 1000 euro con un guadagno del 75% (15% annuo) a fronte rispetto l’acquisto dell’azione di una performance +2,2% più eventuali dividendi che il titolo avrebbe staccato se la società tornerà a distribuire dei dividendi.
Il punto di forza però è un altro. Il certificate lascia aperte la possibilità a forti guadagni nel breve.
Senza aspettare la scadenza, dal prossimo 4 febbraio, con Intesa sul livello iniziale (2,4715 euro), a inizio febbraio valeva 2,6 euro, scatta la possibilità di rimborso anticipato (riproposto ogni sei mesi) a 1000 euro , +75% a cui si aggiunge una cedola di 120 euro annui ovvero il 21%. In totale ipotizzando il recupero in un anno arriviamo a + 96% (75% di capital gain e 21% di cedola), in meno di un anno.
Al contrario acquistando il titolo azionario la performance sarebbe pari un +70%. Di seguito una tabella con i livelli di riferimento del certificate con valori riferiti alla giornata di ieri 18 maggio 2020:
Lo scenario forse più probabile è un recupero di Intesa al livello iniziale prima dei 5 anni, non per forza già a febbraio 2021, questo apre alla possibilità del capital gain del 75% + il cumulo di cedole del 21% annue.
Di strutture Athena ve ne sono diversa con diversi sottostanti. Da Intesa, Eni, Enel, Fca, i maggiori titoli quotati fino agli indici. Andare ad acquistare un Athena oggi ampiamente sotto la pari permette di sfruttare quello che viene definito “il valore del tempo” rispetto invece all’andamento del titolo.
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