La meccanica degli ETP sulla volatilità: come funziona VXX

 | 27.02.2017 17:19


In un post precedente abbiamo introdotto il VIX e accennato ad alcuni strumenti il cui obiettivo è replicare l’andamento di tale indice (o più precisamente, come vedremo, quello di un indice basato su futures che hanno il VIX come sottostante).

Questi prodotti finanziari rendono la volatilità un’asset class facilmente accessibile anche per l’investitore privato ma contengono al loro interno alcune tecnicalità che è meglio conoscere al fine di evitare brutte sorprese.

In questo post ci proponiamo di analizzare in maggior dettaglio il più importante ETN sulla volatilità in termini di assets: VXX.

VXX (iPath S&P 500 VIX Short Term Futures ETN ) è un ETN emesso da Barclays (LON:BARC) e rappresenta l’exchange traded product più liquido per tradare l’indice VIX.

Poiché il VIX non è direttamente investibile, l’esposizione viene ottenuta attraverso l’acquisto di contratti futures sul VIX stesso.

Come indice sottostante a VXX viene utilizzato lo S&P 500 VIX Short-Term FuturesTM Index Total Return .

Come vedremo tra poco, la replica del VIX che si ottiene utilizzando contratti futures è tutt’altro che perfetta.

Chiariamo prima la differenza tra VIX e VIX futures. Il VIX misura l’aspettativa del mercato, implicita nei prezzi delle opzioni, su quella che sarà la volatilità nei prossimi 30 giorni. Il VIX futures indica la volatilità implicita forward, cioè la volatitilità implicita attesa nei 30 giorni successivi alla scadenza del contratto futures.

L’indice S&P 500 VIX Short-Term FuturesTM Index Total Return utilizza il primo e il secondo contratto futures mensile sul VIX per ottenere un “futures sintetico” a 30 giorni.

I pesi di tali contratti all’interno dell’indice vengono ribilanciati regolarmente: ogni giorno un numero appropriato di contratti viene “rollato” (il primo futures viene venduto e il secondo comprato) in modo da mantene la scadenza media a 30 giorni.

Facciamo un esempio. Il giorno di scadenza del VIX futures di gennaio, tutta la posizione sarà allocata su quello di febbraio che ha esattamente un mese a scadenza. Il giorno successivo la vita residua del futures di febbraio si riduce, quindi una parte dei futures che scadono a febbraio viene venduta per comprare futures che scadono a marzo ristabilendo la durata desiderata.

L’operazione viene ripetuta ogni giorno in modo che la media ponderata del tempo a scadenza dei due futures presenti nell’indice rimanga pari a 30 giorni.

Il fatto che l’indice sottostante a VXX non sia l’indice VIX ma una combinazione dei suoi future comporta due ordini di problemi:

    • Il valore della posizione in future spesso non riflette fedelmente l’andamento del VIX.
    • Il VIX rappresenta l’aspettativa di una volatilità futura, non è un asset che si può comprare e finanziare. Laddove quindi la relazione di arbitraggio che lega un asset al suo prezzo forward è data dal costo del carry netto, una analoga condizione di equilibrio tra i tra il prezzo spot e il prezzo dei futures non esiste per il VIX. Generalmente i VIX futures sono meno reattivi rispetto al VIX. Poiché infatti il VIX tende ad essere mean reverting (tende cioè nel tempo a riportarsi verso il suo valore medio che storicamente è stato intorno al 20%), in caso di un suo violento rialzo, il mercato futures tende ad attendersi che allo spike faccia seguito un lento ritorno verso la media e non segue il movimento in tutta la sua ampiezza. Più il futures si avvicina alla scadenza, più tende a riflettere i movimenti del VIX (ricordiamo che a scadenza il futures converge col prezzo spot). Per i futures con scadenza più lontana la relazione con il VIX è molto debole.
Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora


Beta dei VIX futures rispetto al VIX in funzione della maturity