La nuova media del greggio è uno stato di permanente instabilità del prezzo?

 | 15.01.2019 13:07

Goldman Sachs afferma che non si farà “raggirare” di nuovo sulle materie prime e raccomanda agli investitori di comprare il greggio nella ripresa di quest’anno, malgrado il plateale tonfo dell’anno scorso. Il Ministro per l’Energia saudita Khalid al-Falih, nel frattempo, sta facendo del suo meglio per guidare la carica rialzista sul greggio, promettendo di tagliare centinaia di migliaia di barili al giorno di scorte.

Dall’altra parte, troviamo l’esperto di strategie di Bloomberg Intelligence Mike McGlone, secondo cui il greggio USA West Texas Intermediate potrebbe restare nella “gabbia dei 50 dollari al barile” per un periodo prolungato, malgrado i prezzi più alti inseguiti dai tori. JPMorgan afferma inoltre che, sebbene i tagli alla produzione da parte dei produttori dell’OPEC+ possano aiutare i prezzi, l’aumento delle preoccupazioni per i macro-rischi globali derivanti dalla Cina e dal rallentamento della sua crescita limiterà qualsiasi supporto da parte delle correzioni sul fronte delle scorte.

Intanto, JBC Energy mette in guardia da un’altra impennata della produzione statunitense che potrebbe neutralizzare i tagli sauditi, prevedendo che la produzione di petrolio da scisto potrebbe raggiungere nuovi massimi storici “significativamente al di sopra dei 12 milioni di barili al giorno” questo mese.

La verità, secondo la newyorkese Energy Intelligence, potrebbe trovarsi nel mezzo tra tutte queste opinioni.

h3 Le compagnie petrolifere affrontano una sgradita realtà nel 2019/h3

In un’analisi pluridimensionale sugli imprevisti della produzione di energia, del commercio e dei consumi, l’editore di Petroleum Intelligence Weekly afferma che vari cambi strutturali all’interno del greggio hanno reso quasi impossibile prevedere trend o prezzi con certezza. Aggiunge Energy Intelligence:

“Dopo aver barcollato per l’improvviso crollo di quasi il 40% dei prezzi del greggio alla fine dello scorso anno, le compagnie petrolifere si ritrovano ad affrontare una sgradita realtà nel 2019”.

“Anziché prezzi prevedibili o lenti e lineari cambiamenti, le aziende si trovano davanti alla prospettiva di inversioni in cicli più brevi e più rapidi, una realtà che le costringerà a restare conservatrici per quanto riguarda le spese e a trattare ogni ripresa dei prezzi come un sollievo gradito ma probabilmente temporaneo”.