La riduzione dello spread platino-oro è allettante ma probabilmente durerà poco

 | 26.09.2018 09:25

Nel mondo del commercio e della musica, il platino è spesso ritenuto più prezioso dell’oro, idea sostenuta dalle carte di credito platino e dai dischi di platino. E questo è vero anche nel mondo delle materie prime, quando il metallo bianco è scambiato a prezzi più alti rispetto al suo giallo cugino.

Ora, con la differenza tra platino e oro che si riduce al ritmo più veloce degli ultimi anni, chi approfitta dello spread tra i due metalli si chiede quanto piccolo possa diventare questo gap e se l’esito possa cambiare significativamente la scala gerarchica dei metalli preziosi.

La differenza, andando avanti, non sarà molta, secondo l’agenzia britannica Metals Focus, che ha pubblicato uno studio dettagliato sullo spread e sui fondamentali dei metalli da entrambe le parti del campo ieri.

h3 L’oro probabilmente resterà in testa/h3

L’agenzia di consulenza ha scoperto che l’oro probabilmente resterà in testa rispetto al platino fino alla fine del 2018 e potrebbe anche espandere marginalmente il sovrapprezzo sul metallo bianco di circa 380 dollari l’oncia entro il prossimo anno.

“Sebbene i prezzi del platino dovrebbero salire a breve-medio termine, non prevediamo che questa differenza si riduca ulteriormente in modo significativo”, aggiunge.

Malgrado l’inatteso indebolimento del dollaro, le notizie di questa settimana hanno sottolineato l’entusiasmo per la capacità dell’oro di restare al livello di 1.200 dollari l’oncia considerato chiave per i tori del mercato, nonostante l’imminente previsto aumento dei tassi USA.