La Russia lascerà andare il greggio alla deriva prima del nuovo colpo di Trump?

 | 11.06.2019 15:42

La musica era partita. Tutto quello che i russi dovevano fare era cantare insieme ai sauditi. Ma la canzone che è venuta fuori alla fine non andava per niente a tempo con le necessità dell’OPEC.

Stiamo parlando dell’accordo sui tagli alla produzione del gruppo OPEC +10, il meccanismo di supporto dei prezzi del greggio concordato dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio, guidata dai sauditi, e dai suoi dieci alleati produttori con a capo la Russia.

Quando mancano solo due settimane al vertice dei membri OPEC del 25 giugno ed a quello dell’alleanza del giorno successivo, i Russi sono ancora lenti nell’esprimere il loro supporto ai tagli alla produzione che, secondo i sauditi, saranno necessari nella seconda metà dell’anno per impedire un nuovo tonfo dei prezzi del greggio.

h3 L’opportunità mancata di estendere l’impennata del greggio dopo l’annullamento dei dazi messicani/h3

Sulla scia della decisione dell’ultimo minuto del Presidente USA Donald Trump di non applicare dazi sul Messico, la risposta della Russia (o la mancata risposta in questo caso) è costata all’OPEC ed ai tori l’opportunità di spingere più in alto i prezzi ieri, in seguito al dietrofront del Presidente.