La sfida sui semiconduttori

 | 03.08.2022 09:41

Con gli investitori che navigano in acqua agitate, tra i noti timori di rischi di inflazione e recessione, a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato lo speaker della Camera Nancy Pelosi la quale, grazie alla sua visita in Taiwan, ha riportato all’attenzione degli investitori il fragile rapporto diplomatico tra Cina e Stati Uniti.

Milioni di persone si sono sintonizzate martedì sera per seguire il volo che trasportava la presidente della Camera a Taiwan. Stando ai commenti di Flightradar24 ha rappresentato il volo più tracciato di tutti i tempi, con oltre 700.000 di utenti. Ben maggiore l’attenzione in Cina, con l’evento in live streaming su Weibo, la popolare piattaforma social media cinese, che ha registrato oltre 70 milioni di visualizzazioni – segno di come l’attenzione riposta in Cina possa essere ben maggiore di quella percepita in Occidente. Di fatto la visita arriva pochi giorni dopo il Chips and Science Act 2022 e il conflitto “tecnologico” tra Cina e Stati Uniti che vede il suo campo di battaglia nell’isola di Taiwan, famosa proprio per i suoi chip. Parte della nuova legge afferma che le aziende che ricevono finanziamenti devono promettere di non aumentare la produzione di chip avanzati in Cina.  Le tensioni geopolitiche tra le due superpotenze potrebbero esacerbare i rischi sulle catene di approvvigionamento (soprattutto di semiconduttori) con Pechino che ha annunciato quattro giorni di esercitazioni nelle acque che circondano Taiwan – di fatto volto ad ostacolare le spedizioni.

Negli Stati Uniti la narrativa di un possibile taglio dei tassi nel 2023 viene ad essere stroncata dopo che diversi funzionari della Fed hanno sottolineato come il percorso di lotta all’inflazione non sia di breve durata.  La presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha dichiarato che la banca centrale è completamente unita per far scendere l'inflazione e come non sia "per nulla vicino" alla conclusione della sua lotta. In un'intervista separata, il presidente della Fed di Chicago Charles Evans ha affermato di ritenere appropriato un aumento di 50 punti nella prossima riunione di settembre. Tuttavia, lasciando aperta la porta ad un aumento più ampio di 75 punti. La risposta dei mercati a tali osservazioni ha contribuito a innescare un'impennata dei rendimenti dei Treasury, sebbene già oggi i movimenti siano al ribasso.

In Europa la BCE alza i veli sui suoi ultimi movimenti del piano PEPP durante i mesi di giugno e luglio e da quello che si evince è un ritorno agli acquisti sui paesi più fragili. Il breakdown, infatti, rileva maggiori acquisiti negli ultimi due mesi per l’Italia (€ 9.762 milioni), Spagna (€5,914m) e Grecia (€ 1,089m). In negativo invece gli acquisti netti per Germania (€ 14,279m), Olanda (€ 3,383m) e Francia (€ 1,213). Segno dell’impegno di Francoforte alla lotta alle speculazioni contro i rischi di frammentazione.

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Mentre in Europa non si ferma la salita dei prezzi del gas europeo TTF, attualmente a 204 €/MWh, la corsa al gas liquefatto potrebbe portare a maggiori costi in bolletta. L’Australia, uno dei principali esportatori di gas LNG insieme a Qatar e Stati Uniti, starebbe infatti valutando la possibilità di limitare le esportazioni di gas LNG. Situazione che potrebbe pertanto portare a maggiori pressioni sui prezzi di importazioni del gas e rischi inflazionistici al rialzo.

Giornata odierna ricca di appuntamenti macroeconomici con le letture in Europa dei PMI sui servizi e composite nonché delle vendite al dettaglio. Interessante sarà inoltre monitorare l’indice dei prezzi alla produzione, la quale mostra un valore 4 volte maggiore rispetto all’inflazione al consumo. Differenziale tra inflazione alla produzione e consumo in Europa che mostra un valore 12 volte maggiore di quello americano, segno come le pressioni inflazionistiche europee siano ben maggiori di quelle statunitensi.