La volatilità dei titoli azionari oscilla tra massimi storici e paura per il virus

 | 17.02.2020 16:01

Gli investitori hanno spinto i titoli azionari, nonostante i timori per il coronavirus

Tuttavia, Buoni del Tesoro USA e oro restano al rialzo

Il dollaro segna il massimo da ottobre

Nonostante i timori per il coronavirus siano in aumento ed il conto delle vittime abbia superato il livello di 1.600 nel fine settimana (compresa la prima vittima al di fuori dell’Asia), gli indici statunitensi hanno chiuso al rialzo per la seconda settimana di fila. In effetti, sia l’indice NASDAQ Composite hanno chiuso a nuovi massimi storici venerdì, terminando la settimana di scambi in modo positivo.

Tuttavia, anche i Buoni del Tesoro e l’oro sono saliti, segnale che gli investitori continuano ad essere cauti.

Propensione o avversione al rischio?

Per quanto riguarda la possibile direzione dei mercati, siamo combattuti. Da un lato, siamo diventati entusiasticamente rialzisti ultimamente, perché i titoli azionari hanno infranto i range ribassisti a lungo termine, mantenendo trend in salita nonostante una serie di timori per i fondamentali. Tuttavia, ci troviamo nella parte finale del ciclo economico del mercato rialzista più lungo mai registrato, spinto da uno stimolo senza precedenti che ha consentito agli investitori di chiudere un occhio su rischi reali come la Fase Uno dell’accordo commerciale USA-Cina che a malapena ha offerto una soluzione, per citare solo una delle preoccupazioni.

Quindi, sebbene siamo tornati ad essere relativamente rialzisti, restiamo all’erta per eventuali segnali di un picco di mercato, finalmente. Tuttavia, a causa dei timori per l’epidemia, non pensiamo che ciò possa avvenire in questo momento. Quindi, nonostante i forti timori globali per il Covid-19, ci troviamo ancora a difendere a malincuore la traiettoria rialzista del mercato.

Caso emblematico, i titoli hanno mantenuto la forza la scorsa settimana, segnando persino nuovi record, anche dopo che il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato, solo una settimana fa, che i casi noti finora potrebbero essere solo “la punta dell’iceberg”. A questo punto allora, gli investitori dovranno decidere se questi nuovi massimi siano un segno di forza per i titoli azionari, restando fiduciosi sulla crescita economica, o se si tratti solo di un’esuberanza irrazionale scatenata da una bolla, aspetto sempre più difficile da valutare. Una cosa è certa però: ci aspettiamo una considerevole volatilità, con un ambiente ricco di obiettivi sia per i trader a breve termine che per quelli a medio termine.

L’indice Real Estate (+1,16%) responsabile del rialzo. Il settore Energy invece ha pesato sull’indice (-0,53%).

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